FABRIANO – «Oggi è veramente difficile collegare ciò che celebriamo con ciò che viviamo». Questo l’incipit del messaggio di Pasqua del vescovo della Diocesi Fabriano-Camerino, mons Francesco Massara. «Le lacerazioni che stanno attraversando il mondo e le conseguenze dei conflitti sanguinosi che ci accerchiano ci lasciano una profonda tristezza e la sensazione di una precarietà sempre più incombente», prosegue Massara incentrando tutto il messaggio sui valori della pace, della fratellanza e della speranza.
Il Messaggio
«Accompagnato da queste considerazioni, mi sono trovato a riflettere profondamente sul significato della Pasqua chiedendomi in che modo questa ricorrenza è veramente, oggi, una notizia di speranza, gioia e pace. La Pasqua non è solo una parola, o uno slogan, ma una realtà che possiamo ancora oggi toccare. Infatti, non è vero che nel mondo ci sono solo tenebra e violenza, e che facciamo solo esperienza di dolore e morte. Nel mondo c’è anche tanto amore, tante persone che donano la loro vita per gli altri, che lottano per la giustizia, che operano per la pace, che confidano nella possibilità di rinascere sempre, dopo ogni delusione, dopo ogni sconfitta, dopo ogni errore, dopo una malattia, perché credono che la Risurrezione di Cristo genera la grazia di saper amare, perdonare e ricominciare. Da questa grazia ognuno può invocare il dono di saper vedere ed ascoltare i segni della Sua presenza per divenire costruttore di un mondo rinnovato dal Risorto, per seminare germi di vita buona, per affermare la dignità di ogni creatura ed edificare la civiltà della verità e dell’amore», scrive ai fedeli, il Vescovo della diocesi Fabriano-Camerino. «Il mio augurio è che la gioia pasquale inondi coloro che desiderano pace e fratellanza, gli umili, i piccoli, i poveri, i perseguitati per la giustizia, i misericordiosi, le vittime della violenza, i martiri, gli innumerevoli santi e sante con le loro vite nascoste, gli emarginati, i bambini, gli anziani, i malati, i morenti. Tutti noi che abbiamo incontrato il Risorto non possiamo essere rappresentanti di un passato vecchio e stantio, ma portatori di una visione di umanità riconciliata con la vita. La gioia pasquale ci invada in pienezza ogni volta che scegliamo di stare al fianco degli ultimi, condividendo l’inesauribile esperienza della Risurrezione», conclude, mons. Francesco Massara.