JESI – Trecentocinquanta mila euro per far ripartire l’impianto di risalita di Palazzo Battaglia. È la stima dei costi degli uffici comunali, che adegua agli aggiornamenti del prezzario regionale delle opere pubbliche lo studio di fattibilità che era stato consegnato in Comune a fine 2021 in previsione del “pensionamento” a fine dicembre scorso della vecchia doppia scala mobile, in esercizio per trent’anni. È ora al ricorso a degli ascensori che si pensa, consentendo in tale maniera di abbattere le barriere architettoniche che anche con la scala mobile erano rimaste tali.
Per finanziare l’operazione il Comune di Jesi tenta la carta della partecipazione al bando regionale che mette a disposizione risorse destinate al “recupero e valorizzazione delle mura storiche”, candidando il progetto. L’impianto, colme noto, passa all’interno della “pusterla” di Palazzo Battaglia e del tratto di mura, di via Sauro. Approvato in linea tecnica il progetto di fattibilità, è «candidabile – spiegano gli uffici – l’intervento di risanamento conservativo per la riqualificazione delle mura storiche mediante l’abbattimento delle barriere architettoniche di Palazzo Battaglia». Intanto si è proceduto allo smontaggio della rampa superiore dell’impianto, necessario a valutare la fattibilità degli ascensori.
L’impianto era stato realizzato congiuntamente dal Comune e dalla famiglia Battaglia proprietaria del palazzo a partire dal 1991, per entrare in esercizio il 5 novembre del 1992. Il primo per una risalita più agevole in centro, seguito poi dall’ascensore “caffettiera” del Parco del Vallato, dall’altro del parcheggio coperto Mercantini che consente di raggiungere via Sauro da viale della Vittoria, infine dal doppio ascensore di via Castelfidardo, fra Conce e Piazza della Repubblica. Sarà previo accordo con la proprietà del palazzo che potrà essere installato un nuovo impianto di risalita. «Percorso non semplicissimo – ha ricordato Melappioni – la volontà è abbattere le barriere architettoniche e non sarebbe possibile farlo se la scala mobile fosse ripristinata così come è. Eventualità molto complicata peraltro, dato che la normativa attuale non ne permetterebbe la rimessa in funzione e che sostituirla vorrebbe dire ampliarla con l’esecuzione di opere murarie importanti. Dunque, gli ascensori. Ma questo richiede passaggi da costruire nel tempo e non si fa in pochi mesi. Un progetto del genere ha necessità di almeno un paio d’anni per essere portato avanti».