Jesi-Fabriano

Palio di San Giovanni Battista a Fabriano: tutti in fila ad ammirare le infiorate artistiche

Il Borgo ha già portato in alto i propri vessilli nella disfida degli Arcieri. Seguita da Piano, Pisana e Cervara. L’albo d’onore vede il Borgo con 11 vittorie, Pisana con 9, Piano con 7 e Cervara zero

Gli arcieri di Porta del Borgo a Fabriano

FABRIANO – Tutti in fila per ammirare le stupende infiorate, vere e proprie opere d’arte, nell’ambito della XXIX edizione del Palio di San Giovanni Battista a Fabriano. Mentre stasera, alle 21.30 in piazza del Comune, seconda sfida fra le 4 Porte cittadine con i giochi popolari. Il Borgo ha già portato in alto i propri vessilli nella disfida degli Arcieri. Seguita da Piano, Pisana e Cervara. L’albo d’onore vede il Borgo con 11 vittorie, Pisana con 9, Piano con 7 e Cervara zero.

Infiorata Porta del Borgo

Le infiorate

Dopo ore di lavorazione che è stato possibile seguire live durante lo scorso fine settimana, sono stati come sempre tantissimi gli appassionati, curiosi, turisti e visitatori, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione per ammirare le infiorate artistiche nelle quattro location scelte: Borgo a San Nicolò, Cervara a San Filippo, Piano a San Benedetto e Pisana a Sant’Onofrio (Scala Santa). Per Porta del Borgo ha realizzato il bozzetto, dal titolo “I Fraticelli: vittime dell’inquisizione?”, Sonia Bevilacqua. «La vetrata infranta che schiude sulla rappresentazione artistica, simboleggia il sentimento popolare controverso sulla giustizia, in un episodio della storia di Fabriano. All’epoca, anno domini 1295, sotto il papa Bonifacio VIII, alcuni frati di S. Francesco diedero inizio alla setta dei Fraticelli. Un ordine di eremiti nato per seguire rigorosamente la primitiva regola di povertà predicata da S. Francesco. Vivevano in estrema povertà e questo fece guadagnare loro il favore della plebe che li aiutavano con le elemosine. Rifiutavano la gerarchia della chiesa romana e quindi avevano al loro interno i propri ministri», ha illustrato l’autrice.

Infiorata Porta Cervara

Porta Cervara, su bozzetto di Vittorugo Sassi, ha realizzato un’opera dal titolo “È un’ingiustizia però!” «Realizzare un’immagine sull’amministrazione della giustizia nel comune di Fabriano tra XIII e XV secolo, senza schierarsi emotivamente dalla parte degli inquisiti e dei condannati, non è stato semplice, perché il carattere violento del sistema giudiziario, nel periodo medievale, non poteva essere messo in secondo piano. Ne è uscita fuori un’opera probabilmente enigmatica, che spero possa promuovere, tra il pubblico, una più libera e incondizionata riflessione sul tema trattato», la spiegazione dell’autore del bozzetto.

Infiorata Porta del Piano

Per Porta del Piano, l’opera dal titolo “Accusatio, denuntiatio et inquisitio” è stata progettata da Rossella Baldecchi. «Dopo aver letto con attenzione il bando ho immaginato una scena ambientata nel Medioevo fabrianese che si dischiudesse svolgendo una pergamena sul cui rotolo le tre parole guida ho scritto in antica calligrafia. Quindi ho disegnato il Palazzo del Podestà, dove veniva amministrata la giustizia e, avendo letto che una forma di pena per chi uccideva con balestra o arco era legare ad un cavallo il giustiziato, ho rappresentato il poveretto a terra, al termine della corsa dell’animale dopo essere stato trascinato per le strade della città con intorno un gruppo di persone afflitte», ha evidenziato l’ideatrice del bozzetto.

Infiorata Porta Pisana

Per Porta Pisana l’opera “L’accusa, la denuncia e il processo inquisitorio” è di Simone Salimbeni. «Nell’immaginario dell’artista, la scena che vediamo rappresentata prende spunto dal II Libro (dei 5 che lo compongono) dello statuto chiavellesco del 1415, riguardante i malefici o cause criminali che dir si voglia. Al centro del quadro, troviamo una bellissima fanciulla dai lunghi capelli, con brandelli di vestito che scoprono il suo corpo martoriato, condannata alla flagellazione sulla pubblica piazza, per aver (secondo il Podestà in quanto amministratore di Giustizia) falsamente dichiarato di essere stata violentata da un importante Signore della città», ha concluso l’autore del bozzetto.