MONSANO – Non ci sono dadi! Si comincia con la morra, agitando le mani e urlando i numeri come facevano i nostri nonni nei giorni di festa, quando i duri lavori della campagna concedevano tregua, ci si poteva rilassare e perché no, fare festa, cantare e ballare insieme. In quei pomeriggi lontani contadini e contadine si lasciavano andare anche ai giochi, tutti insieme, dal tiro alla fune alla corsa coi sacchi, dal palo della cuccagna alla rottura della pigna, magari fare un lavoro a maglia, giocare a carte o con le bocce.
Quei divertimenti di un tempo che fu che, su idea dell’allora parroco don Savino Capogrossi, grazie al Palio di San Vincenzo di Monsano, sono stati riportati in piazza, insieme ai costumi originali dei contadini del primo ottocento. Lo scorso anno il Palio, che è il più antico della Vallesina, ha raggiunto i suoi primi 50 anni, e per celebrarlo degnamente l’Associazione MonsanoCult, grazie all’idea geniale del presidente Maurizio Possedoni, ha creato l’originalissimo Gioco del Palio di San Vincenzo per portare a casa una delle più importanti tradizioni monsanesi e giocare insieme in famiglia. Ma non finisce qui, per realizzarlo è stato creato un vero e proprio team, che da una parte ha realizzato la parte grafica, grazie all’artista Diana Blu, che ha ideato e disegnato le carte e il tabellone; dall’altra un grande gruppo composto da cittadini, provenienti anche da rioni “rivali”, che insieme ha tagliato, cucito, dipinto le fantastiche pedine ispirate ai costumi dal Palio; il risultato è qualcosa di unico che rende più prezioso e da collezione ogni singola scatola: un lavoro completamente artigianale, un progetto che ha visto la partecipazione attiva di donne e uomini di Monsano, rinnovando un forte senso di comunità. Riunire tante persone entusiaste di partecipare a questa idea è servito a creare momenti di condivisione e di gioia collettiva che sono l’essenza stessa del Palio.
«Le nostre carte, illustrate a mano, sono un omaggio alle nostre tradizioni, e ogni carta narra una parte della nostra storia. Desidero ringraziare ogni persona che ha contribuito a rendere realtà questo progetto, l’Amministrazione Comunale che ha dato il patrocinio e la BCC di Ostra e Morro D’Alba ela Cassa Mutua Alba Nostra che ci hanno sostenuto. Questo gioco rappresenta non solo un tributo ai 50 anni del Palio ma è anche una testimonianza dell’amore di Monsano per la sua storia e le sue tradizioni. È il nostro modo di guardare al futuro, mantenendo vivi i legami con il passato. Crediamo che questo gioco possa essere un messaggio di unità, un motivo di orgoglio per la nostra comunità, e una scoperta gioiosa per chi, anche esterno a Monsano, desidera conoscerci e partecipare alla nostra ricca storia».
Quindi, dopo la morra, non ci resta che dare il via ai giochi per conquistare simbolicamente il gonfalone del Palio. Per informazioni o prenotazioni, www.monsanocult.eu, info@monsanocult.eu.