Jesi-Fabriano

Pallacanestro Jesi, “Lupo” Rossini e Massimo Stronati svelano il progetto: «Nuovo, trasparente, credibile»

Allo scoperto la realtà cestistica di cui ormai da un paio d’anni si parlava in città e che già restando sotto traccia aveva fatto rumore, dato l’ora non più sussurrato coinvolgimento di nomi importanti per la storia del basket a Jesi

Da sinistra Alberto "Lupo" Rossini, Michele Paoletti, Massimo Stronati, Maurizio Rossetti
Da sinistra Alberto "Lupo" Rossini, Michele Paoletti, Massimo Stronati, Maurizio Rossetti

JESI – «Una cosa nuova, trasparente, a medio lungo termine. Con persone credibili, spendibili, di cui mi fido. Che non è nata per essere alternativa ad alcuno. Se la gente si identificherà e ci crederà, andremo avanti insieme» dice Alberto “Lupo” Rossini, che ne è stato il primo ispiratore. «Un progetto di Jesi e per Jesi. Partecipato, largo, collaborativo. Che in questo momento ha fatto una scelta di umiltà. Col sogno, che ho, di una polisportiva» per Massimo Stronati, che ne è vice presidente. Oggetto delle dichiarazioni la società Asd Pallacanestro Jesi che, creata nel 2023, venerdì prossimo 11 ottobre parte (trasferta a Sant’Angelo in Vado) per l’avventura nel campionato in Divisione Regionale 1, dove è stata ammessa quest’anno dopo l’esordio in Terza quello scorso. E che si è presentata questa mattina 8 ottobre all’Hotel Federico II, portando chiaramente allo scoperto quel progetto cestistico di cui ormai da un paio d’anni si parlava in città e che già restando sotto traccia aveva fatto rumore, dato l’ora non più sussurrato coinvolgimento di nomi importanti per la storia del basket a Jesi come appunto “Lupo” Rossini e di figure come Massimo Stronati, presidente di Interporto.

Al tavolo della presentazione il presidente Michele Paoletti e l’allenatore Maurizio “Ciccio” Rossetti, altro nome sinonimo di pallacanestro a Jesi. In sala Luca Allegrini, pure lui tra i primi ad essere coinvolto da Rossini nel progetto, e più di un volto dell’epoca Aurora Basket ad ascoltare interessato. Compreso alcuni di quei tifosi della curva che mai ha accettato che l’odierna Basket Jesi Academy abbia, in Serie B, preso il posto di quella Aurora. E quanto proprio ai rapporti con l’Academy, è Rossini a dire: «Contatti diretti non ce ne sono stati ma tramite un consulente, come pure con altre realtà. Ma non si è andati avanti».

E dunque ecco la Pallacanestro Jesi. «Una forte identificazione con la città a partite dal simbolo scelto, il leone coronato – dice Paoletti – jesini il coach Maurizio Rossetti, il preparatore atletico Francesco Pirani, il capitano Federico Pistola. La comunicazione ufficiale dell’ammissione in Prima Divisione arrivata il 26 luglio ci ha fatto partire un po’ in ritardo nell’allestimento della squadra, con tanti che a questo livello si erano già sistemati altrove. Per me un orgoglio essere stato contattato da Lupo e aver l’opportunità di tornare a lavorare nella pallacanestro nella città dove vivo e sono nato». Coach Rossetti così inquadra l’avventura: «Non ci ho pensato un attimo a dire di sì, tanti quelli che una volta appresa l’ammissione nella categoria ci avrebbero voluto dire sì a loro volta ma avevano già dato la parola ad altri ed è giusto così, perché anche per noi la parola data conta. Squadra nuova, allenatore nuovo, qualche difficoltà di allenamento in questo avvio ma vediamo dove si può arrivare». Sul campo, ci sono per ora la prima squadra e l’Under 19 mutuata dalla collaborazione con l’Unione Basket San Marcello. La prima squadra si allena tra la palestra jesina della Galilei, San Marcello e Moie di Maiolati, si spera di riuscire a sciogliere in extremis il nodo delle gare casalinghe. «Abbiamo indicato la palestra Filonzi della Cuppari il venerdì alle 21,15 ma per la querelle tra Provincia e dirigenti scolastici sugli impianti, ad oggi non è ancora certo che si possa giocare lì già la prima in casa. Altra ipotesi il PalaTriccoli il sabato alle 21-21,30». Ma di certo «le partite le vogliamo giocare a Jesi, la nostra città» dicono Rossini e Stronati.

È Lupo a spiegare l’origine del progetto. «Ho giocato qui dieci anni, ho dato tanto ma è niente rispetto a ciò che ho ricevuto in termini di passione e identificazione, al punto che è qui che ho deciso di vivere. Lo scorso anno c’erano risorse economiche importanti, purtroppo non locali, per provare ad acquisire un titolo e ripartire più in alto, non c’è stata la possibilità di farlo. Poi sono cambiate le regole e allora partiamo da qui, per strutturarci – anche con un settore giovanile – e provare a fare una scalata. All’Olimpia Milano ho chiesto di demansionarmi dal ruolo di direttore sportivo a quello di responsabile dello scouting, che mi dà la possibilità di lavorare da qui e di dedicarmi a questo progetto: mi dedicherò a reperire le risorse con un discorso chiaro alle aziende che su di noi debbono investire pensando non a un ritorno ma perché credono nelle persone e nel progetto».

Stronati: «Siamo aperti alla collaborazione, penso all’Unione Basket San Marcello o al Bask-in, in una dimensione etica e di partecipazione dello sport».

La rosa: 7 Francesco Cingolani (g/a 1997, 8 Tommaso Forconi (p 2006), Matteo Falaschi (3/4 2003), Leonardo Zolfanelli (p/g 2003), Mattia De Laurentiis (3/4 1997), Davide Raponi (p 1997), Federico Pistola (c 1994), Mirko Qato (3/4 2001), Edoardo Bruzzechesse (4 – 2003), Edoardo Centanni (2 1998), Tusevo Christivie Vita (4 2004).