FABRIANO – Via libera da parte del Consiglio regionale delle Marche all’unanimità, con 22 voti a favore e uno astenuto, alla richiesta al Ministero per l’Ambiente di avviare la procedura dell’Iniziativa Pubblica per il parco eolico sul Monte Miesola che prevede l’installazione di otto pale eoliche alte 200 metri nel territorio dei comuni di Fabriano e Sassoferrato. Sia il relatore di maggioranza, il consigliere di FdI Andrea Assenti, che la relatrice di minoranza, la consigliera del Pd Anna Casini, hanno evidenziato come l’atto amministrativo andasse votato velocemente. E così è stato. Completato, dunque, l’iter per la richiesta. Ora non resta che attendere la decisione del ministero dell’Ambiente.
La decisione
I comuni di Fabriano e Sassoferrato, appoggiati dell’Unione Montana dell’Esino Frasassi, avevano avanzato richiesta in tal senso alla Giunta regionale. Quest’ultima aveva aderito alla richiesta. A seguito dell’approvazione all’unanimità nell’apposita Commissione permanente Governo del territorio, la proposta dell’atto amministrativo è stata discussa ed approvata durante la seduta odierna del Consiglio regionale. Si aprirà, dunque, un dibattito che coinvolgerà tutti i soggetti interessati dal progetto per la realizzazione dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica composto da 8 pale eoliche presentata dalla società FRI-EL S.p.A. al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica. In particolare, la società Fri-EL ha presentato al Ministero un’istanza per la Valutazione di Impatto Ambientale di un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione energetica da fonte eolica composto da 8 pale eoliche, da 200 metri di altezza, con relative infrastrutture. I Comuni interessati non hanno poteri autorizzatori, ma si devono limitare a fornire documentazione tecnica istruttoria all’autorità procedente. Da qui, quindi, la decisione di chiedere la procedura dell’Iniziativa Pubblica. Sia dalla Regione che dai due comuni interessati, Fabriano e Sassoferrato, si ribadisce di essere a favore delle energie rinnovabili, «ma ritengono necessaria una regolamentazione legislativa che consenta ai territori interessati dai progetti di impianti di energie alternative di individuare le aree idonee sul proprio territorio, evitando che esso venga deturpato in modo irrimediabile».