JESI – Questa sarà una Pasqua diversa, la seconda segnata dalla lotta contro il nemico invisibile del Covid-19. Medici, infermieri, paramedici e volontari continuano a lavorare in prima linea, come hanno fatto dall’inizio dell’emergenza sanitaria senza risparmiare tempo, energia e soprattutto coraggio. Perché vista da dentro, dai reparti di emergenza/urgenza e di Rianimazione convertita in terapia-intensiva Covid, la pandemia e i suoi effetti fanno ancora più paura. Ma la speranza è duplice, adesso. I vaccini e gli anticorpi monoclonali possono rappresentare la resurrezione da questo incubo.
«Siamo stremati, fisicamente e psicologicamente – dice il dottor Mario Càroli, primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Jesi – in questi ultimi tre, quattro giorni stiamo assistendo a un miglioramento della situazione, frutto delle restrizioni cui la collettività è chiamata a sottostare. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Noi continuiamo a fare del nostro meglio, ma le persone devono aiutarci continuando a rispettare le regole affinché Pasqua significhi sempre meno contagi».
«Per fortuna la situazione sta timidamente migliorando – aggiunge il primario dell’Unità di Anestesia e Terapia intensiva dell’ospedale Carlo Urbani, dottor Tonino Bernacconi – il nostro augurio è che rispettando le regole, con il buon senso e la responsabilità, e anche grazie ai vaccini, possiamo sconfiggere questo virus».
Tanto impegno, fatica e esserci sempre, anche a costo di mettersi a repentaglio. Sono i volontari della Croce Verde e della Croce Rossa Italiana, che con il loro impegno continuano a garantire i servizi di 118 anche durante le festività. Per loro, questi angeli del soccorso, non esistono giorni rossi ma solo giorni in cui essere al fianco delle persone. «Noi continuiamo a essere sempre operativi, anche a Pasqua e durante le festività – dicono Silvia e Valentina della Croce verde – nell’augurare una buona Pasqua a tutti, vogliamo tranquillizzare la cittadinanza che noi ci siamo comunque, sempre in prima linea come abbiamo fatto dall’inizio dell’emergenza, sia con il servizio di 118 che con i trasporti di pazienti e di malati Covid».
«La nostra presenza è continua, non solo con i trasporti infermi ma anche per i malati Covid che stanno calando, per fortuna, ma ce ne sono ancora – aggiunge il presidente del Comitato di Jesi della Croce Rossa Italiana dottor Francesco Bravi – il nostro personale continuerà anche a Pasqua con il cosiddetto “tempo della gentilezza”, che vede i nostri volontari portare alimenti, farmaci, vestiario alle persone costrette in quarantena. Il cortile della sede della Cri in via Gallodoro è stato messo a disposizione della Asur per i tamponi degli adulti e nei prossimi giorni dei ragazzini delle scuole medie inferiori. Saremo di supporto all’Asur anche per le vaccinazioni con personale appositamente formato. Auguriamo ai cittadini delle buone festività pasquali».