JESI – «Stangata di fine anno sui tributi locali per gli jesini». È, secondo il Partito Democratico, quanto avrebbe riservato ai cittadini in chiusura di 2017, con l’approvazione del bilancio di previsione, l’amministrazione Bacci. «La tassa sui rifiuti- afferma il partito d’opposizione- è stata aumentata del 9% rispetto all’anno scorso ed in maniera lineare per tutte le utenze domestiche, sia che riguardino i single sia le famiglie più numerose. Inoltre la TARI è aumentata a tutte le attività produttive, mentre si è ridotta per le banche (-36%)».
I dem se la prendono anche con l’introduzione dell’imposta di soggiorno e parlano di «manovra depressiva. L’imposta di soggiorno andrà a colpire alberghi e strutture ricettive della nostra città, rendendo più competitivi i Comuni limitrofi che non la applicano. Non si è salvato nessuno, dai Bed & Breakfast, alle case religiose di ospitalità, dagli ostelli per la gioventù agli agriturismi. Tutto questo per un’entrata prevista di 40 mila euro? L’impressione è di un primo passo per essere poi incrementata negli anni successivi».
Il Pd critica inoltre «Investimenti per il 2018 quasi tutti sulla carta, legati a alienazioni immobiliari a cui non credono gli stessi revisori dei conti del Comune. In un periodo di crisi del settore immobiliare come si fa a prevedere già nel 2018 vendite per €6.681.525,20, tra cui l’immobile dell’Ufficio Anagrafe e la parte degli uffici comunali di Piazza Spontini? Tutto questo, insieme ai dubbi degli stessi revisori dei conti sull’incremento del gettito TASI, evidenzia la mancanza di capacità di programmazione di questa Amministrazione». Dito puntato poi sul Piano Urbano del Traffico e della Mobilità, «Licenziato dalla Sintagma a dicembre 2015 e mai presentato in nessuna occasione pubblica salvo, a settembre di quest’anno, un avviso per dare un nuovo incarico per l’aggiornamento».
Citando poi la carenza di iniziative per le Festività e i problemi di bilancio della Fondazione Pergolesi Spontini, i dem concludono: «I primi passi del secondo mandato di Bacci sembrano piuttosto incerti e senza una chiara visione politica di dove proiettare la città nei prossimi anni».