JESI – «Il nuovo Consiglio comunale si attivi subito, nella sua seconda seduta, per il rinnovo del Comitato dei garanti che deve esprimersi sulla ammissibilità del referendum sullo spostamento del monumento a Pergolesi. Quanto alla riqualificazione della piazza, il parere che come comitato abbiamo acquisito dallo Studio legale Mocchegiani dimostra come non ci siano ostacoli giuridici ad una variante del progetto che elimini l’arretramento della statua». Così Vittorio Massaccesi, primo firmatario della richiesta di referendum da parte del comitato “Nessuno tocchi Pergolesi”, torna sul tema dopo il voto dello scorso 11 giugno per le amministrative.
La richiesta di referendum contro lo spostamento è ancora in attesa di pronunciamento da parte del Comitato dei garanti. A questo punto, riconosce Massaccesi, si finirà inevitabilmente a dopo l’estate. «Sino ad ora è mancata, non sappiamo perché, la nomina da parte della Prefettura del suo rappresentante fra i tre che debbono pronunciarsi- dice l’ex sindaco- ora la componente, e presidente, di nomina comunale, individuata nell’avvocato Patrizia Niccolaini, è decaduta col vecchio Consiglio e dovrà essere, lei o altri, re-incaricata dal nuovo. Mi auguro si possa procedere già nella seconda seduta, nel mese di luglio, del Consiglio rinnovato. D’altro canto il sindaco Massimo Bacci mi ha riconfermato che da parte sua e dell’amministrazione c’è tutta l’intenzione di non creare difficoltà all’eventuale svolgimento del referendum e non ho motivo di dubitarne. Intanto abbiamo già comunicato al Comitato dei garanti la disponibilità a presentarci presso di esso, io, Gabriele Fava e Elisabetta Landi, per esporre come “Nessuno tocchi Pergolesi” le nostre ragioni».
Lo spostamento della statua del compositore può ancora, secondo il comitato, essere fermato senza per questo bloccare il rifacimento della piazza. «L’appalto non è ancora stato assegnato- afferma Massaccesi– ma anche se lo fosse stato il Comune avrebbe tutta la capacità giuridica per chiedere una variante al progetto, pure in itinere, nei casi in cui l’incidenza del costo del cambiamento è minima e entro i limiti di un quinto del valore dell’appalto complessivo. E qui si tratta di una variante che richiede oneri addirittura minori, soprassedendo a uno spostamento che, secondo il Comune, avrebbe un costo di 30 mila euro».
Infine sull’ultima opinione espressa dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi a favore dell’ipotesi di spostamento, Massaccesi dice: «Sgarbi ha cambiato idea e afferma di non essersi mai accorto della presenza del monumento in quella piazza. Eppure noi abbiamo foto in cui Sgarbi brinda proprio a ridosso del fianco di San Nicolò, a due passi dal Pergolesi. Ci pare difficile che almeno da lì non sia riuscito a scorgere la statua».