JESI – «Polemica sciocca, scomposta e sterile, infondata nel merito e nel metodo». Giorgio Catacchio, segretario regionale Flai Cgil, non usa mezzi termini per replicare a Emiliano Baldi, che ha contestato l’utilizzo, da parte del sindacato, dei permessi sindacali retribuiti per le giornate del 27 e 28 aprile. La richiesta, come specificato sia dall’amministratore delegato di Baldi Carni che dalla Cgil, riguarda un delegato.
«La presa di posizione di Baldi non ha alcun senso, è probabilmente il frutto di un nervosismo derivante da altre motivazioni – tuona Catacchio, specificando di non aver sentito nessuno dell’azienda -. Ogni anno alla Baldi utilizziamo un numero di permessi abbondantemente minore di quelli consentiti dalla legge, proprio perché li adoperiamo solo quando sono indispensabili. E per questo momento di formazione, in programma domani e dopodomani, abbiamo ritenuto utile avvalercene. Se davvero vi fossero stati problemi con la produzione era sufficiente chiamarci e ci saremmo accordati, come abbiamo sempre fatto. Onestamente, non amo le generalizzazioni. E non posso credere che Baldi sia arrabbiato con la Cgil a causa della vicenda voucher, visto che la sua azienda ne faceva un uso considerevole. Mi auguro che tutto possa chiarirsi al più presto».
Di tutt’altro parere, Emiliano Baldi: «Mi piacerebbe -ha dichiarato l’imprenditore – che passasse il messaggio che nel giusto ci sono quelli che scelgono di lavorare durante le feste, quelli che mettono gli impegni sociali dopo l’orario di lavoro, i professionisti che non hanno orario né calendario, gli esercenti che, oltre a rischiare in proprio senza nessuna tutela, possono solo rimboccarsi le maniche e dare fondo alle proprie energie, ora che non possono nemmeno farsi sporadicamente aiutare legalmente ricorrendo a strumenti come i voucher. Secondo me il sindacato dei lavoratori e le associazioni di rappresentanza in genere, il cui ruolo è vitale nella nostra vita sociale ed economica, dovrebbero ritrovare il proprio ruolo al di là delle ideologie e con il giusto modello per affrontare le sfide del futuro».