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Pesaro, Legambiente presenta “Ecomafia: le storie e i numeri della criminalità ambientale”

I reati ambientali sono aumentati del 15,6% rispetto al 2022, nelle Marche preoccupano i dati sull’illegalità nel ciclo dei rifiuti, +93% rispetto al 2022

PESARO – Reati ambientali in aumento nelle Marche. Presentato oggi a Pesaro il report di Legambiente “Ecomafia: le storie e i numeri della criminalità ambientale”.

Dal 1994, l’associazione ambientalista presenta il rapporto ecomafia, nel denunciare come l’aggressione nei confronti dell’ambiente da sempre, abbia attirato l’interesse delle mafie. Le mafie hanno capito che saccheggiando l’ambiente si possono fare profitti. Quindi Legambiente 31 anni fa ha avviato assieme alle forze dell’ordine un lavoro congiunto per tutelare l’ambiente dagli ecoreati, entrati nel codice penale nel 2015.

«Nel 2023 la criminalità ambientale ha spinto sull’acceleratore: 35.487 gli illeciti accertati (+15,6% rispetto al 2022), alla media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. Da tre decenni ci dedichiamo alla denuncia di questo fenomeno che non smette di colpire l’Italia – dichiara Enrico Fontana, responsabile osservatorio ambiente e legalità di Legambiente – come per il traffico illegale di rifiuti, un’emergenza nazionale per la quale è necessario inasprire le sanzioni, rafforzare i controlli e fare tanta prevenzione, soprattutto con le giovani generazioni, per coltivare un futuro di legalità»

Le Marche non sono, purtroppo, un’isola felice. La regione si colloca al 14esimo posto nella classifica nazionale per reati ambientali: 1.177 nel 2023, +14,9% rispetto al 2022. Aumenta in maniera sensibile il numero delle persone denunciate (1434, + 45,3%) e quello dei sequestri (273, +62,5% rispetto al 2022). Terza regione in Italia per ordinanze di custodia cautelare, con 47 arresti, dopo Campania e Lombardia.

Il ciclo dei rifiuti desta particolare preoccupazione per la Regione. Le Marche sono al decimo posto della classifica nazionale per numero di reati nel ciclo dei rifiuti, che sono stati 333, +93% rispetto al 2022, molto al di sopra della media nazionale del +66,1%; più che raddoppiate le persone denunciate: 529 nel 2023, con un +115%; cresciuti del +144% i sequestri, che sono stati 117, con 45 ordinanze di custodia cautelare.

«L’aumento delle illegalità nel ciclo dei rifiuti e i gravi fatti di cronaca che leggiamo devono suscitare una forte reazione da parte delle istituzioni – dichiara Marco Ciarulli, Presidente Legambiente Marche – chiediamo alla Commissione Ambiente della Regione Marche di aprire un’indagine conoscitiva per contribuire a contrastare un fenomeno in crescendo, quello dei traffici e degli smaltimenti illegali di rifiuti, che non può portare nulla di buono al nostro territorio».

Hanno partecipato le scuole: Liceo scientifico Marconi, liceo classico Mamiani, Istituto d’arte Mengaroni, Istituto tecnico Benelli, Istituto Tecnico Cecchi, Istituto alberghiero Santa Marta. Sono intervenuti: Giuseppe Paolini Presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Rosalia Cipolletta Presidente Legambiente Pesaro, Marco Ciarulli Presidente Legambiente Marche, Enrico Fontana responsabile osservatorio ambiente e legalità di Legambiente.