JESI – Dopo la pausa ferragostana durata due settimane – dal 5 agosto scorso – stamattina sono ripresi gli scavi al sito archeologico di Piazza Colocci che ha visto venire alla luce quella che si presume possa essere parte della struttura muraria del vecchio Palazzo Comunale.
Al lavoro maestranze, ruspa per il trasporto della terra di risulta e i due archeologi, Alessandro Biagioni e Matteo Tadoldi.
«Stiamo cercando di abbassare la stratigrafia – afferma Tadoldi – quindi di proseguire i lavori da dove ci eravamo fermati. Adesso si prosegue a mano, non si può fare altrimenti. Nei prossimi giorni vedremo se è il caso di ampliare una parte dello scavo per completare la visibilità degli ambienti che si vedono a metà».
Le uniche “cose” venute fuori appena si è re-iniziato a scavare sono state le solite ossa d’animale e pochi elementi ceramici. Si sta, praticamente, svuotando un riempimento costituito perlopiù da sabbia e sassi «come se fosse un moderno riciclato».
Situazione interessante, comunque, «perché tutti questi ambienti sono stati volutamente riempiti con questi materiali di scarti edili».Si scaverà sino a primi di settembre? «Non lo sappiamo ancora quanto tempo abbiamo a disposizione. L’uso degli operai e dei mezzi meccanici costituisce un costo gravoso e con il Comune stiamo cercando di vedere il da farsi».
Cappellino in testa “causa sole” che picchia, anche Alessandro Biagioni, che oltre a seguire gli scavi conduce le visite guidate gratuite agli stessi, programmate sino al primo settembre in quattro turni – dalle 18.00 alle 21.45 – il mercoledì e venerdì (per informazioni 347 1760919).
«Hanno riscosso un bel successo – sottolinea -, ci sono interesse e curiosità e chi viene segue con grande attenzione quello che vado spiegando. Basta vedere la gente che passa adesso. Ognuno ci butta più di una occhiata».