JESI – Cittadina romana a tutti gli effetti, Lucia Bendia porta nel cuore le sue radici jesine e domenica prossima (19 agosto) avrà modo di tornare nella sua città natale grazie alla stagione estiva organizzata dall’associazione musicale Valvolare insieme a Magazzino d’Arte e con il supporto tecnico della Fondazione Pergolesi Spontini.
In Piazza delle Monnighette l’attrice jesina dividerà il palcoscenico con il cantautore genovese Francesco Baccini (posto 10 euro seduti, 5 in piedi. Info 335 362984).
Che effetto fa tornare a Jesi per questo spettacolo?
«Sto lavorando molto nelle Marche ma Jesi per me è la piazza del cuore – racconta l’attrice diplomata alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma – Ho trascorso metà della mia vita a Jesi e l’altra metà a Roma, ormai mi sento cittadina romana a tutti gli effetti ma rivendico con orgoglio le mie origini».
Una valigia piena di sogni, timori e insicurezze, chiusa a diciotto anni quando Lucia Bendia ha raggiunto la Capitale per inseguire il suo sogno di diventare un’attrice. Un sogno ora divenuto realtà..
«Ho messo in quella valigia una grande speranza, per me è un dono esserci riuscita. A far parte di quel bagaglio c’è anche Valeria Moriconi: una grande artista che per quei tempi ha fatto scelte artisticamente coraggiose, che hanno segnato la storia del teatro mondiale. Jesi dovrebbe fare una statua a Valeria Moriconi, valore aggiunto per tutto il territorio. Ero molto piccola quando ho visto gli spettacoli che ha portato a Jesi, un dono per la città che porto nel cuore e che fanno parte del mio bagaglio professionale».
Domenica sarai in Piazza delle Monnighette, dopo Hemingway Winter, lo scorso inverno, è la prima volta che calchi questo palcoscenico. Che spettacolo sarà?
«Viaggeremo su binari leggeri con un pezzo scritto ad hoc per me e per Francesco Baccini che ho conosciuto sul set. Non voglio rivelare troppo, sarà una sorpresa: tra di noi c’è un punto in comune e su questo abbiamo lavorato. Baccini è un artista poliedrico, un cantautore vero: lui canterà e suonerà mentre io lo accompagnerò sul palco, che poi lascerò a lui. Quello che caratterizza Francesco Baccini e il nostro spettacolo è la profondità e la leggerezza delle parole che in un certo senso sono le caratteristiche dei cantautori genovesi, prerogative che la musica di oggi probabilmente ha perduto».