JESI – Rifugiati e richiedenti asilo svolgeranno piccole attività di pubblica utilità per l’intera comunità. È quanto concordato dal comune di Jesi con il Gruppo Umana Solidarietà (Gus), che opera in città da circa 15 anni occupandosi di attività rivolte a soggetti svantaggiati e/o in difficoltà, oltre a gestire, per conto della Prefettura, il programma di accoglienza per persone che fuggono dai Paesi di origine a causa di persecuzioni e guerre.
I lavori di volontariato saranno chiaramente su base volontaria e non potranno in alcun modo sostituire l’impiego di personale comunale e/o di imprese esterne all’amministrazione. Non sono previsti compensi per le attività svolte (facchinaggio e sgombero locali, principalmente).
«È una bella iniziativa quella che abbiamo appena avviato con il Gruppo Umana Solidarietà – evidenzia il sindaco Massimo Bacci -. Questi ultimi hanno infatti cominciato a svolgere gratuitamente piccole attività manuali a favore della collettività. Si tratta di lavori di modesta entità come facchinaggio o sgombero di locali, dove questi volontari non sostituiscono il personale del Comune normalmente impiegato in queste attività ordinarie o straordinarie, ma lo affianca in maniera saltuaria, diventando così utili e preziosi per il migliore svolgimento. Lo ritengo un importante progetto che racchiude due significative finalità: permettere a queste persone di essere attive nella realtà che li ospita, mettendo a disposizione il proprio tempo per il bene pubblico, e favorire al tempo stesso una socializzazione che è certamente utile, perché consente anche di ridurre quelle percezioni di timore e diffidenza che, pur non avendo spesso ragione di esistere, sono oggettivamente sempre latenti».