CUPRAMONTANA – Una tradizione che Cupramontana non vuole perdere quella della pista, cioè la tradizione contadina della macellazione e della lavorazione del maiale.
Domenica sera, 21 gennaio, i Magazzini dell’Abbondanza del paese hanno accolto tantissime persone: semplici curiosi, buone forchette e nostalgici della vita agreste si sono incontrati qui per vedere dalle sapienti mani dei macellai locali, il taglio e la preparazione delle più gustose pietanze a base di maiale. Bagnati dall’ottimo vino Verdicchio, sono stati i prodotti della tradizione norcina i veri protagonisti della serata: pizza con i grasselli, salsicce, bistecche, salumi preparati con diverse tecniche e anche i ciarimboli, localmente chiamati ciambudei, ciaringoli o buzzici. Possibili da trovare solo dal macellaio di fiducia, e da un animale nutrito bene, i ciarimboli sono una vera e propria leccornia: annoverati, giustamente, tra i prodotti agroalimentari della tradizione marchigiana, sono le frattaglie del maiale. Ottenuti dalle parti meno nobili del maiale, i ciarimboli sono saporiti e gustosi, e per questo molto ricercati nonostante si tratti comunque di una rarità: da un maiale, infatti, è possibile ricavare circa 200 grammi di questo prodotto. Tipico dei comuni montani della Vallesina, viene prodotto a Jesi, Cupramontana, Staffolo, Montecarotto e Monte San Vito. Dopo la preparazione, che richiede mani sapienti e attenzione, vengono tenuti a bagno in acqua e aceto, poi fatti bollire in acqua aromatizzata dagli odori, quindi la concia con il sale, il pepe, i semi di finocchio e il rosmarino per farli insaporire. L’ultima fase è quella dell’essiccazione che avviene in maniera naturale, al sole o vicino al fuoco. Quando sono pronti vanno cotti sul fuoco finché il grasso non si scioglie e poi messi tra due fette di pane per la gioia, assicurata, del palato.