JESI – Franate insieme alla fiumana d’acqua provocata dagli eventi metereologici dello scorso 1 settembre, sulla pista degli impianti sportivi di viale Martin Luther King, adiacenti al Liceo Scientifico, ci sono ancora le tracce di quanto accaduto: ghiaia e materiali vari in grande quantità, una soletta che rialza e crea un ampio dosso sul terreno, rendendo inutilizzabile, se non con grande attenzione, quel tratto d’anello. D’altro canto, qualche metro più in alto, lo stesso accesso da viale Martin Luther King agli impianti è in gran parte franato: l’acqua ha scavato solchi profondi e creato dislivelli che mettono a rischio chi ci si avventura.
Ma il vero punto, interrogativo, è un altro. E cioè il fatto che la pista stessa degli impianti sportivi del Liceo Scientifico non c’è più. Seppellita da asfalto e catrame, più o meno da un mese. O meglio: dimenticate la pista rossa, con disegnate le corsie fra le quali allenarsi, che tutti gli jesini hanno in qualche modo praticato. Da diverse settimane infatti, pare per rimediare alle condizioni di degrado che negli anni si erano accumulate sulla pista e anche al cedimento di parte di questa nella zona più vicina alla scuola (che ha fra i suoi indirizzi quello del Liceo Sportivo), l’anello è stato asfaltato. E così il colpo d’occhio che si presenta ad appassionati e frequentatori è ora più quello di un circuito motoristico che di un luogo per l’atletica leggera, nero catrame e anche, sempre dalla parte del Liceo “Leonardo da Vinci”, con pericolose differenze di quota fra la pista e il terreno circostante.
Il problema non è solo il colpo d’occhio. Dicono infatti gli abituali frequentatori dell’impianto che per tutta l’estate, dopo l’asfaltatura dell’anello che circonda quel che resta delle strutture sportive di viale King, la pista è stata sostanzialmente inutilizzabile. Durante il giorno e fino a tarda sera praticamente impossibile correrci sopra, col caldo torrido accumulato e sprigionato dalla superficie nero catrame sulla quale picchia il sole, infuocando e rendendo rovente tutto l’ambiente. Una situazione che nei giorni caldi dell’estate, da metà mattina in poi non si placa che a notte inoltrata. E così sono in parecchi ora a rimpiangere la vecchia e malandata pista d’atletica di via King e a chiedersi se questa dovrà infine essere la soluzione definitiva.