JESI – Settantanove firme per dire no alla pista ciclabile di via King. A sottoscrivere la lettera aperta, inviata al sindaco Massimo Bacci e all’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano, alcuni residenti della zona, contrari al tracciato che il Comune intende realizzare (leggi l’articolo).
«Il progetto prevede, lungo il viale che ora è a doppia corsia da entrambi le carreggiate, la realizzazione, sia a scendere che a salire, di un marciapiede, una pista ciclabile, e divisi da un cordolo dei parcheggi, stringendo di molto la sede stradale che diverrebbe ad una sola corsia – scrivono gli abitanti del quartiere -. In una città costruire le piste ciclabili è giusto, però i vantaggi reali dovrebbero essere superiori agli svantaggi, la pista dovrebbe avere il massimo della sicurezza e non essere causa di maggiore inquinamento, altrimenti non ha senso farla. Lungo il Viale Luther King ci sono molte abitazioni con passi carrai attraverso i quali si immettono sulla strada auto in uscita dai garage e dai parcheggi interni dei condomini. Sarà molto pericoloso oltrepassare il marciapiede e la pista ciclabile, per poi entrare nella stretta sede stradale altamente trafficata. Viale Luther King è l’ingresso in città per tutti coloro che abitano nella zona alta di Jesi, una strada che porta all’ospedale Carlo Urbani con passaggio spesso di ambulanze, ci sono diverse fermate degli autobus urbani e degli autobus extraurbani che trasportano gli studenti nelle ore di massimo traffico che verrà ovviamente bloccato, c’è un mercatino rionale, ci sono due scuole, una materna e una elementare, dove i bambini sono accompagnati quasi sempre in auto da genitori che vanno di fretta e si fermano per far scendere i figli: altra situazione di blocco del traffico. È impensabile che bambini della materna e delle elementari possano arrivare a scuola in bicicletta».
I residenti si chiedono pertanto «cosa succederà quando passerà il camion per la raccolta rifiuti, in genere al mattino nell’ora di maggior traffico? Con una sola corsia non sarà possibile superarlo, quindi tutti in fila finché non avrà completato la raccolta lungo l’intera via. C’è infine una rotatoria abbastanza stretta che già di per sé crea rallentamenti ed è causa di incidenti. Dunque avremo, in diverse occasioni della giornata, file di auto in attesa con i motori accesi, tutto il vantaggio ecologico della pista ciclabile se ne andrà perso, ci sarà un innalzamento dell’inquinamento».
A loro dire, «è necessario un approfondimento prima dell’attuazione del progetto perché poi quando si vedranno i danni prodotti sarà impossibile rimediare. Noi diamo la nostra disponibilità ad ulteriori incontri».