JESI – Promuovere gli spostamenti casa-scuola, puntando sulla cosiddetta mobilità dolce. È l’obiettivo della nuovo anello ciclabile che collegherà il palasport Ezio Triccoli al tracciato già presente nell’area dei giardini pubblici di viale Cavallotti, passando per viale Martin Luther King e la zona scolastica (Liceo Scientifico, Sbriscia, Cappannini e Collodi). Si attingerà a parte dei 210 mila euro arrivati dal Ministero dell’Ambiente e legati al progetto “Piedibus della Bassa Vallesina”, che ha visto la collaborazione fra i Comuni di Agugliano, Chiaravalle, Falconara, Maiolati Spontini, Monsano, Polverigi e Jesi. Il Comune di Jesi dovrà impegnare risorse proprie per 133 mila euro.
Sarà realizzato anche un parcheggio scambiatore in via Paladini. O meglio, un parcheggio compensatore, «vale a dire – spiega l’assessore Napolitano – un’area di sosta utile a garantire quei posti auto che saranno eliminati per lasciar posto alla pista ciclabile di viale Martin Luter King. Ed è la prima volta che si prevedono infrastrutture per non creare disagi all’introduzione di una pista ciclabile in una parte importante della città». (leggi l’articolo)
Lunedì scorso, 29 ottobre, è andata in scena un’assemblea pubblica per illustrare il progetto. E c’è chi storce il naso. «Semplicemente, al di là della teoria, una pista ciclabile in via Martin Luther King sarebbe estremamente pericolosa e renderebbe ancora più caotico il traffico – sostiene la Lega -. Ma qualcuno di questi signori della giunta ha mai fatto un giro negli orari di entrata ed uscita dalla scuole?La soluzione sarebbe quella di arrivare ad un restringimento della carreggiata? Neanche nei film dell’orrore. Nessuno è contrario alle piste ciclabili in assoluto, semplicemente non sono realizzabili ovunque. Abbiamo già deturpato Corso Matteotti, abbiamo reso pericolosissima, Via Grecia, Via del Prato e Via XXIV Maggio. Non basta? Si pensi piuttosto al mantenimento delle piste ciclabili esistenti, magari a realizzarne altre in periferia e, già che ci siamo a rifacimento del manto stradale, dei marciapiedi spesso impraticabili e della segnaletica orizzontale che ormai vive solo nei ricordi. Le priorità dei cittadino non sono certo lo spostamento delle statue o il rifacimento di alcune piazze che stavano bene come stavano. Ma certo a queste osservazioni il Sindaco, che ha brillato per l’assenza non ha potuto rispondere».