Jesi-Fabriano

Pista ciclabile in via King a Jesi, i residenti ribadiscono il No

Il comitato degli abitanti che si batte contro il tracciato per le biciclette rimarca le perplessità sul progetto alla luce degli attuali intasamenti, sostenendo che aumenteranno i pericoli per la pubblica incolumità

Il traffico in via King a Jesi

JESI – Nessuna condivisione in merito alla realizzazione di una pista ciclabile in via King. Il comitato dei residenti torna a farsi sentire, a pochi giorni dall’approvazione del progetto definitivo da parte dell’amministrazione comunale. Sembrava, stando a quanto affermato dal Comune, che vi fosse un accordo di massima con gli abitanti della zona, alla luce di riunioni e sopralluoghi effettuati. Ma a quanto pare non è proprio così.

«Come comitato degli abitanti di questa via, riteniamo che non ci siano elementi per cambiare la nostra valutazione sulla realizzazione della pista – fanno sapere – . Continuiamo ad essere contrari. Pensiamo che i problemi che questa pista creerà saranno tanti a fronte di poche persone che ne faranno uso. Purtroppo la nostra città ha una conformazione non molto adatta all’uso della bicicletta, manca anche una tradizione culturale e un’abitudine. L’utilizzo della pista ciclabile sarà minimo, non servirà ai genitori dei bambini delle scuole materne ed elementari, né ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Il progetto ha come punto di forza il fatto che permetterà il collegamento con sei scuole, ma viste le esperienze precedenti non pensiamo che avrà un grande utilizzo allo scopo».

Dal punto di vista ambientale, affermano sempre i residenti, «saranno più gli svantaggi che i vantaggi, già oggi possiamo documentare incolonnamenti di auto in alcune ore del giorno. Pertanto restiamo con tutte le nostre perplessità non solo per il tratto a scendere di via Martin Luther King, ma per tutto il progetto della pista in questa zona, in particolare per l’attraversamento delle rotatorie e per il tratto fra le due rotatorie comprendente il mercatino e le scuole materna ed elementare dove il movimento di auto resterà intenso. Le piste ciclabili potrebbero avere un senso e creare meno problemi in strade con un carico di traffico minore».

Preoccupazione inoltre per le uscite dalle abitazioni, «dovendo superare un marciapiede e la pista ciclabile con l’immissione su una strada ad una sola corsia: attenzione ai pedoni, attenzione ai ciclisti, attenzione alle auto che procedono lungo la strada – proseguono gli abitanti -. E siamo preoccupati anche per i parcheggi dovendo il guidatore aprire lo sportello su una carreggiata diventata stretta con il rischio di impatto con le auto che sopraggiungono. Come pure l’apertura dello sportello a destra comporterà un’invasione sulla pista ciclabile. Si dirà che con l’attenzione tutto si può fare, ma sicuramente le situazioni di pericolo aumenteranno. Quello che ci dà più fastidio è dover sopportare pericoli per una struttura che adesso avrà un utilizzo minimo. Forse in futuro, in un disegno complessivo di una città diversa, riprogettata in modo diverso da quella attuale, con un uso maggiore di mezzi pubblici, in cui cambieranno anche gli stili di vita della gente, potranno avere un senso, ma a quel punto forse potrebbero risultare troppe piccole e probabilmente anche le strade dovranno essere pensate diversamente».