Jesi-Fabriano

Jesi, pista di ghiaccio in piazza della Repubblica. Legambiente contraria

Francesca Paolini del Circolo Azzaruolo accende i riflettori sull'inquinamento e lo spreco di risorse generato da un'attrattiva del genere in centro storico

Piazza della Repubblica

JESI – Una pista di ghiaccio attorno alla fontana dei Leoni di piazza della Repubblica. Questo è il desiderio dell’amministrazione, che in questi giorni sta valutando la fattibilità dell’operazione. I costi, in effetti, sono molto elevati. E non sono solo economici, stando alla presa di posizione di Legambiente. L’impianto, nei piani del Comune, dovrebbe essere attivato nel periodo delle festività natalizie.

«In un momento in cui ogni Paese si sta impegnando per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2)  al fine di ridurre la febbre del pianeta, vedi COP26 a Glasgow nella quale si è ribadita la necessità  di adottare subito misure radicali per evitare una catastrofe, l’idea di una pista di ghiaccio ci pare del tutto incoerente di fronte a queste espresse volontà – sostiene il circolo Azzeruolo di Legambiente -. Creare e mantenere la superficie ghiacciata della pista richiede enormi quantità di energia. Una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (200 metri quadrati) consuma durante il periodo invernale qualcosa come 19 mila litri d’acqua, immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2 e ha un consumo di energia equivalente a quello di più di 600 abitazioni».

Sempre a detta di Francesca Paolini, presidente del circolo ambientalista, «la pista di ghiaccio pensata per piazza della Repubblica sarà probabilmente più piccola ed aperta per un periodo più breve, ma comunque l’emissione di CO2 non è sostenibile da un punto di vista ambientale ed etico nel momento in cui chiediamo anche ai paesi poveri, che pagheranno in misura maggiore l’effetto dei cambiamenti climatici, di fare la loro parte nella riduzione dei gas climalteranti. Continuare come nel passato, dà ragione ai giovani che invitano i governanti ad agire, non fare solo bla bla bla. Per questo invito l’Amministrazione comunale a ripensare la questione, compiendo una scelta coraggiosa che ci avvicini verso un futuro più sostenibile».