JESI – «Le ciclabili sulla strada? È lì che le vogliamo. Per far capire che devono conviverci diverse categorie di utenti». Così l’assessora ad ambiente e mobilità Cinzia Napolitano nel rispondere a critiche e richieste di chiarimenti di Jesi in Comune in particolare per le nuove piste realizzate e in via di realizzazione in viale King e sull’asse sud.
«Va precisato- spiega l’assessora- che la progettazione è stata effettuata con il contributo di tecnici esperti. Tutti gli aspetti tecnici sono stati affrontati da ingegneri che hanno predisposto le piste secondo le indicazioni del Codice della Strada. E dunque i tombini sono stati tutti rialzati in corrispondenza della pista, l’asfalto è stato ricostituito. E quanto alle dimensioni, il metro e mezzo, comprese le righe, segue le indicazioni del Codice. Peraltro, se hanno lo stesso senso di marcia delle auto, le ciclabili non hanno bisogno di essere delimitate da cordoli».
In merito alla promiscuità auto- bici, Napolitano dice: «La scelta di realizzarle su strada e non su sede propria si lega non soltanto al fatto che non è facile trovare spazi. Noi vogliamo che la pista sia su strada, l’obiettivo è incrementare il numero di ciclisti urbani che utilizzano bici per le loro attività quotidiane. Dobbiamo dare loro corsie riservate sulle strade che percorrono. Non si può pretendere chi va in bici faccia il triplo della strada che farebbe normalmente. Lo stesso tratto che, per raggiungere viale Verdi, passa dietro gli impianti del Liceo Scientifico, nascosto, per me in quest’ottica non funziona. Ma lì per motivi di spazio non era possibile fare diversamente. Il messaggio però è che su strada tutti – ciclista, automobilista, pedone- meritano lo stesso rispetto. Una scelta vera, non di comodo o per economicità».
Sulle altre criticità segnalate, Napolitano dice: «Le interruzioni brusche delle piste sono tutte segnalate come prescritto dalla legge. Normali i parcheggi affiancati, perché garantiscono essi stessi sicurezza, sono una barriera protettiva».
Non ci sta Agnese Santarelli (Jesi in Comune): «Le criticità sono evidenti. Il cambio culturale si ottiene solo garantendo sicurezza. Su via King ci sono accessi privati direttamente sulla pista. Intento condivisibile quello delle ciclabili, la loro effettiva realizzazione meno».