JESI – Un Comune “plastic free” e impegnato a razionalizzare la rete di monitoraggio della qualità dell’aria lasciatagli in eredità dalla centrale Turbogas oggi inattiva. Sono le direzioni in cui vanno due delle ultime delibere in tema ambientale assunte dalla Giunta.
Quanto al primo punto, «L’emergenza sanitaria – spiega la Giunta – se da un lato può avere determinato una riduzione delle attività sia in ambito pubblico che privato che comportano consumo di prodotti in plastica monouso, dall’altro può aver rallentato, se non ostacolato, l’attuazione delle misure previste dalla legge regionale. Si ritiene tuttavia che la fase di piena ripresa delle attività sul territorio possa costituire l’occasione per favorire la massima diffusione delle buone pratiche “plastic free” e che in tal senso sia opportuno da parte del Comune dotarsi di un apposito strumento regolamentare». Il regolamento sarà predisposto in collaborazione con JesiServizi e Ata rifiuti.
Fra le indicazioni che dovrà adottare il regolamento, il divieto in sedi e immobili a vario titolo comunali o di società partecipate di prodotti in plastica monouso, a partire da bottigliette e bicchieri, prevedendo invece in tali edifici punti di erogazione libera di acqua allacciati alla rete idrica. Divieto esteso a banchetti e catering organizzati in occasione di eventi, riunioni e convegni. Andrà potenziata la raccolta differenziata in sedi e immobili comunali e prevista, nei contratti di affidamento del servizio di pulizia, una clausola di obbligatorietà di raccolta e conferimento differenziati, a rischio di penali. Da rinegoziare, dove possibile, i contratti in essere per le macchinette automatiche per la distribuzione di cibi e bevande, eliminando o riducendo gli imballaggi in plastica come pure i bicchieri: per consumare caffè e bevande calde, si dovrà favorire l’utilizzo di prodotti personali non monouso come tazzine in ceramica o bicchieri in vetro.
Quanto alla rete di monitoraggio della qualità dell’aria, vanno ridotte da quattro a due le attuali centraline comunali: via quelle di via dell’Agraria e di via Leone XIII, resterebbero solo le altre posizionate all’ex Seminario di via Roma e alla Coppetella. A seguito di una verifica lo scorso marzo- si spiega- è risultato che gli analizzatori all’interno delle centraline non risultano pienamente funzionanti e richiedono pertanto una manutenzione straordinaria con relativi consistenti costi». E allora via alla razionalizzazione, riducendo a due le centraline e recuperando, dalle dismesse, le parti riutilizzabili.