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Poggio San Marcello, l’unico borgo in provincia di Ancona “esente” da Coronavirus

C'è un paesino nell'alta Vallesina, meno di 700 anime a circa 400 metri d'altitudine, in cui il Covid-19 non è mai arrivato. La sindaca Giuseppina Spugni: «Il merito è dei cittadini»

Poggio San Marcello

POGGIO SAN MARCELLO – Esiste un piccolo borgo, poco più di 600 abitanti a 385 m di altitudine, in cui il Coronavirus non è arrivato. A Poggio San Marcello, dall’inizio dell’epidemia, non vi è mai stato alcun contagiato da Covid-19. Per ora, almeno (ma si spera per sempre). È l’unico in provincia di Ancona. Sono effettivamente pochissimi i Comuni del centro-nord Italia che vantano tale primato. Una bella notizia per la sindaca Giuseppina Spugni, eletta lo scorso anno, che continua a ribadire praticamente ogni giorno ai propri concittadini l’importanza del distanziamento sociale e della prevenzione affinché sia confermato il trend anche nelle prossime settimane.

La sindaca di Poggio San Marcello, Giuseppina Spugni

«L’amministrazione comunale e gli uffici competenti hanno adottato in maniera rigorosa le direttive imposte dal Governo e dalla Regione Marche – spiega la sindaca Spugni -. Abbiamo comunicato e continuiamo a comunicare con i nostri cittadini attraverso il sito ufficiale del Comune, la pagina Facebook della Lista “Noi per Poggio” e dopo l’attivazione del COC sono stati messi a disposizione dei cittadini i contatti telefonici necessari per garantire la giusta assistenza durante l’emergenza».

Un plauso ai residenti di Poggio San Marcello, insomma. «Dalle verifiche svolte in ambito comunale è emerso che le direttive imposte in ambito nazionale sono state rispettate dai cittadini di Poggio San Marcello in maniera attenta e rigorosa – rimarca la sindaca Giuseppina Spugni -. A loro va il mio ringraziamento e quello dell’amministrazione comunale. Ringrazio anche le associazioni per le donazioni fatte all’AICU e alla Croce Rossa per fronteggiare questa difficile emergenza. Fondamentale è stata ed è la collaborazione delle forze dell’ordine, della farmacia, del panificio e del negozio di generi alimentari per affrontare con serenità l’emergenza garantendo i servizi primari».