Jesi-Fabriano

Bilancio, il Comune: «Il Pd strumentalizza i numeri»

L'amministrazione di Jesi replica al Partito Democratico che ha messo in dubbio la capacità del Comune di incassare quanto dovuto

L'atrio del comune di Jesi
L'atrio del comune di Jesi

JESI – «Spiace che il Pd continui a strumentalizzare i numeri di bilancio in maniera poco corretta». Ad affermarlo è l’amministrazione Bacci in risposta alla presa di posizione del partito di opposizione in merito alla presunta difficoltà di incassare quanto dovuto. (leggi l’articolo)

«Tutte le obiezioni riportate – evidenzia la Giunta di Jesi – sono esattamente le stesse espresse in Consiglio Comunale, rispetto alle quali vi è stata una chiara, esauriente e dettagliata spiegazione sia da parte del Dirigente dell’Area Servizi Finanziari, sia del Sindaco».

L’amministrazione scende, dunque, nei particolari: «Il bilancio 2017 si è chiuso con un avanzo di 5 milioni che sono stati accantonati per le riserve di legge, non certo con un disavanzo di 1,8 (il Pd fa confusione tra contabilità finanziaria e conto economico). In ogni bilancio ci sono voci di entrata e di uscita: parlare di 25 milioni di residui attivi leggendo una sola parte dello strumento finanziario, significa generare solo confusione: è come pensare di avere un milione in più per un mutuo di tale importo contratto, senza vedere che alla voce uscite i soldi sono serviti per finanziare un’opera pubblica. Le entrate, comprese quelle tributarie, sono esattamente in linea con quelle degli anni precedenti; il non riscosso non significa che non sarà incassato, in quanto saranno emessi i relativi ruoli di pagamento nei termini previsti dalla legge. Le spese correnti e quelle di investimento non scontano minimamente le eventuali mancate entrate, dal momento che per legge è istituito il fondo crediti di dubbia esigibilità e dunque con le nuove norme non è possibile, a differenza di quanto si poteva fare in passato quando il consigliere Binci era capogruppo del suo partito al governo della città, spendere soldi non incassati».

«Ad ogni modo – ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci – ci piacerebbe confrontarci pubblicamente con il Pd sulla gestione della finanza pubblica qui a Jesi negli ultimi 10-15 anni. È bene che Jesi sappia fino in fondo come venivano spesi i soldi dei cittadini tra consulenze e società partecipate e la fatica che hanno compiuto le liste civiche per risanare il bilancio e mettere i conti in perfetto ordine».