JESI – Non si placano le polemiche sul bilancio. In occasione dell’ultima seduta consiliare, è stato approvato il consolidato 2018 con una perdita di circa 1 milione di euro. Il Pd ha attaccato l’amministrazione, che ha replicato sostenendo che non vi è alcuna preoccupazione. Perplessità anche da parte di Jesi in Comune, che accende i riflettori sulla cultura.
«Secondo noi – è il parere dei consiglieri Samuele Animali, Agnese Santarelli e Francesco Coltorti – bisognerebbe anche definire meglio la sorte e la governance delle due Fondazioni culturali, viste le recenti difficoltà della Pergolesi Spontini (a detta del Sindaco brillantemente archiviate con l’allontanamento di Graziosi) e che la Colocci è stata svuotata del suo oggetto sociale, cioè la gestione dell’Università, e del suo personale. A questo punto si potrebbe pensare ad una fusione».
A detta del movimento di opposizione, per tornare ai conti, «le partecipate vengono utilizzate anche per scaricare il bilancio comunale del peso di alcune operazioni particolarmente onerose, come la ristrutturazione del teatro e della casa di riposo o la chiusura della STU, per fare qualche esempio. Con scelte rispettabili, ma opinabili, alcune di esse sono state sacrificate, dal punto di vista finanziario ed operativo, a vantaggio di altre: è il caso di Arcafelice, o di Jesiservizi – quando si trattava di spostare il centro ambiente -, rispetto a Progetto Jesi. Si potrebbe magari anche ricordare che ben prima di diventare Sindaco, le amministrazioni precedenti avevano attribuito a Bacci ruoli di primissimo piano in alcune di queste partecipate, come Progetto Jesi. In questo senso la storia delle partecipate è molto significativa per capire la storia della politica jesina».