JESI – Il piano ferie dell’ospedale Carlo Urbani preoccupa la politica cittadina. Dopo la denuncia dei sindacati, Pd e Jesi in Comune chiedono all’amministrazione di intervenire, per quanto di sua competenza, al fine di convincere l’Area Vasta 2 a rivedere le previsioni di personale nei mesi di giugno, luglio e agosto.
«Il taglio dei posti letto all’ospedale Carlo Urbani per le ferie estive, che sono un diritto per i lavoratori, preoccupa non poco – commenta Jesi in Comune -. Una situazione che si presenta da anni e che va risolta prima che sia troppo tardi. I Sindacati hanno chiesto un incontro con i Sindaci delle tre strutture più grandi, tra queste l’ospedale di Jesi. Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco e l’assessora Quaglieri hanno condiviso le preoccupazioni ma non basta. È ora di intervenire a tutti i livelli».
«Siamo preoccupati nell’apprendere che durante il periodo estivo ci sarà un taglio dei posti letto per il piano ferie – evidenzia Andrea Binci, consigliere comunale del Pd -. Proprio durante il periodo estivo c’è necessità di intervento specie per le persone più anziane e comunque affette da patologie. Come conseguenza non vorremmo assistere a un intasamento del pronto soccorso che ha già i suoi problemi. Penso che tale decisione debba essere rivista a stretto giro».
L’affondo di Giacomo Mancinelli, infermiere nonché delegato Cgil, è stato infatti durissimo: «Ridurre quest’anno i posti letto – ha tuonato -, chiudere un intero reparto di degenza come nel caso della Clinica Universitaria Reumatologica di Jesi, accorpare le specialità (con rischi per il personale e per gli ammalati), trasferire intere dotazioni organiche di infermieri turnisti H24 in altri reparti (sempre nel caso della Reumatologia, ponendoli in estrema difficoltà, emotiva e professionale, onesti lavoratori che dopo anni ed anni di attività in uno stesso servizio si vedono coattamente spostati altrove), nel tentativo goffo di dare una risposta ad un diritto, le ferie, a discapito di un altro diritto fondamentale, quello della salute, non solo non si era mai verificato in precedenza – quindi altro che stessa procedura adottata lo scorso anno – ma lasciamo il giudizio ai cittadini, e soprattutto ai Sindaci del vasto comprensorio dell’Area Vasta 2».