Jesi-Fabriano

Morro D’Alba, il Pd Jesi sceglie l’indipendente voltando le spalle al suo iscritto

I democrat guidati da Stefano Bornigia, e in linea con il direttivo provinciale, sosterranno Riccardo Medici e non il “compagno” Enrico Ciarimboli, invitato apertamente a dimettersi. «Intervento un po' sguaiato e tardivo», è la replica

Morro D'Alba
Morro D'Alba

MORRO D’ALBA – Il Partito democratico di Jesi e della Provincia sostengono la lista del candidato sindaco di Morro d’Alba, Riccardo Medici. Stefano Bornigia e Giancarlo Sagramola, rispettivamente segretario Pd Jesi e Pd provinciale, dichiarano apertamente l’appoggio all’indipendente morrese, invitando l’iscritto Enrico Ciarimboli, l’altro contendente alle elezioni amministrative, a dimettersi dal partito.

«Ciarimboli – scrivono i due coordinatori democrat – deve essere conseguente a quanto da lui stesso dichiarato: deve dimettersi formalmente dal Partito Democratico. Lo stesso Ciarimboli circa due mesi fa, lontani dalla contesa elettorale di Morro d’Alba, si è dimesso da tesoriere del Partito Democratico di Jesi su richiesta del segretario dell’Unione Comunale jesina, quelle dimissioni debbono essere accompagnate formalmente da quelle per iscritto da aderente al Pd».

A Morro d’Alba, puntualizzano Bornigia e Sagramola, «la situazione per il Partito Democratico è chiara e non si presta ad equivoci: il Partito è in linea con la candidatura a Sindaco di Riccardo Medici che è sostenuto da una lista civica composta anche da aderenti al Partito Democratico. Una lista che punta a riaffermare la identità e la unicità di Morro d’Alba e della sua storia».

Riccardo Medici (a sinistra) ed Enrico Ciarimboli, sfidanti a Morro D'Alba per la carica di sindaco
Riccardo Medici (a sinistra) ed Enrico Ciarimboli, sfidanti a Morro D’Alba per la carica di sindaco

Immediata la replica di Ciarimboli: «La lista “Morro d’Alba Comune” è realmente civica e senza matrici politiche – evidenzia il candidato -. La mia candidatura a Sindaco, già annunciata al Segretario PD di Jesi ad inizio marzo, non è in rappresentanza di un partito, ma di quei morresi che con forza ed impegno si sono opposti alla proposta dell’amministrazione Cinti/Spadoni di diventare una frazione di Senigallia. L’intervento un po’ sguaiato e tardivo di Sagramola e Bornigia (tra l’altro ieri ero all’assemblea provinciale del PD come invitato e nessuno mi ha detto nulla) però conferma due mie convinzioni: le enormi difficoltà della lista Medici/Spadoni in questa campagna elettorale. E che la partita della fusione con Senigallia, per qualcuno, è tutt’altro che chiusa».