JESI – Appalto da 4,1 milioni di euro per la realizzazione della nuova scuola Lorenzini. Così ha deciso la giunta Bacci, rinunciando al supporto dell’Inail. In consiglio comunale, qualche giorno fa, l’approvazione del progetto e la modifica al piano delle opere pubbliche. Complessivamente, serviranno oltre 6 milioni per la secondaria di primo grado che sorgerà in via Schweitzer. Tre anni per completare l’opera che sarà pronta, salvo inghippi, nel 2021.
C’è tuttavia chi storce il naso. Jesi in Comune, il movimento d’opposizione, chiede se sono stati fatti i dovuti approfondimenti logistici prima di arrivare a questa decisione. «Buona la scelta di abbandonare l’idea dell’immobile costruito da terzi e successivo affitto – osservano i consiglieri di minoranza, Samuele Animali, Agnese Santarelli e Francesco Coltorti -. Sui motivi del ritardo la versione dell’Inail e quella del Comune non coincidono. Non è vero nemmeno che non sono stati fatti interventi sulle scuole, o di questa portata negli ultimi 40 anni, ma lasciamo perdere. Invece deve essere sottolineato che un ripensamento simile è auspicabile anche per la (parziale) ristrutturazione della piscina. Quando si costruisce qualcosa che costa 4 milioni e più, come minimo, sarebbe bene dare un’occhiata alla distribuzione delle scuole esistenti sul territorio, e già che ci siamo anche alle questioni di viabilità e agli andamenti demografici della popolazione quartiere per quartiere, intervenire dove più alta è la presenza di famiglie con figli e magari considerando aspetti di carattere urbanistico e sociale. Tutte valutazioni “non pervenute. Ancora una volta – tuona Jesi in Comune – hanno fatto un vanto dell’essere ragionieri anziché i politici e ne pagheremo lo scotto per molti anni a venire».
Festeggia, al contrario, Jesiamo, gruppo di maggioranza al fianco del sindaco Massimo Bacci: «A fronte di un investimento iniziale pari a oltre sette milioni e seicento mila euro da realizzarsi mediante la formula rent to buy – spiega la lista di maggioranza -, la gestione diretta da parte del Comune consentirà un’importante contrazione dei costi e dei tempi, favorendo un risparmio di oltre 700 mila euro, rimanendo comunque in piedi il contributo proveniente dal M.I.U.R. Il futuro non basta aspettarlo, bisogna costruirlo. E per realizzarlo servono sia la buona politica che le scelte coraggiose come questa: la proposta di costruzione di nuovi edifici scolastici che permetteranno a tante ragazze e ragazzi di crescere e formarsi in un istituto sicuro, accogliente e all’avanguardia anche dal punto di vista didattico».