Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, al via il confronto fra comune di Jesi e Regione per i fondi

Non ancora definito l'investimento necessario per demolizione e ricostruzione dell'infrastruttura. Inizialmente si parlava di 4 milioni di euro, poi divenuti 6. Ora, come svelato dal Pd, si ipotizzano 5 milioni

JESI – È andato in scena venerdì scorso il primo confronto fra il sindaco Massimo Bacci e la regione, rappresentata dall’assessora Manuela Bora e dal presidente Luca Ceriscioli, per definire l’iter del nuovo ponte San Carlo. L’infrastruttura di Minonna va demolita e ricostruita in quanto non è più sicura dal punto di vista sismico. Servono almeno 4 milioni di euro. Anzi, 6 milioni. Rettifica ulteriore, 5 milioni. Nel corso di qualche settimana, infatti, l’investimento necessario a porre in essere il consistente intervento infrastrutturale è stato rivisto più volte. Se ne è accorto Andrea Binci del Pd, pubblicando sui social la foto degli stanziamenti di bilancio.

L’amministrazione jesina ha proposto di intercettare fondi europei, chiedendo appunto un supporto alla Regione. Al momento, l’Esecutivo Ceriscioli non ha quantificato la cifra eventualmente a disposizione per finanziare parzialmente l’opera pubblica. Qualcuno – fuori microfono – parla di circa 1,5 milioni di euro, che non sarebbero comunque sufficienti. Il ponte è di proprietà del Comune, a differenza di quanto accade normalmente con i viadotti che attraversano i fiumi (della provincia, in genere, o della regione). Ma non può farsene carico da solo.

Il viadotto avrà un impalcato metallico con tre piloni in tutto rispetto ai nove di quello attuale. Sarà caratterizzato da due ampie carreggiate accanto alle quali scorrerà una pista ciclo-pedonale che si raccorderà poi con la ciclabile di prossima realizzazione nella zona. Circa un anno e mezzo il tempo stimato dei lavori dall’apertura del cantiere. Nel mezzo una fase molto delicata legata alla rimozione dei sottoservizi posti sul basamento del ponte, vale a dire due condotte idriche (una dell’acquedotto, l’altra fognaria), una del gas, i cavi dell’energia elettrica e quelli della telefonia. Già raggiunto un accordo di massima con gli enti gestori per il possibile provvisorio interramento sotto fiume delle condotte e il ripristino sotto il nuovo ponte ad intervento ultimato.

«La Regione Marche – ha precisato l’assessore regionale Bora – è disponibile a compartecipare ai lavori per il ponte San Carlo di Jesi. L’ho comunicato al sindaco Bacci, sollecitando l’apertura di un tavolo di confronto per coordinare una strategia comune. La situazione relativa alle limitazioni al transito di mezzi pesanti sul ponte si protrae da ormai troppo tempo, causando disagi e creando una situazione di potenziale rischio. Proprietario del ponte è il comune di Jesi, che sarebbe, da un punto di vista formale, il solo ente responsabile dei lavori da effettuare. Non si tratta dell’unico caso regionale di proprietà comunale di infrastrutture simili. Come evidente, la Regione Marche non può da sola farsi carico di tutti i casi simili, nei quali pure sarebbero necessari finanziamenti ulteriori, integrativi rispetto agli investimenti che il Comune proprietario è disposto a effettuare».