JESI – «A giorni l’apertura della gara per appaltare i lavori di ponte San Carlo. Il provveditorato ha finalmente validato il progetto e possiamo procedere». Così il sindaco Massimo Bacci poco fa in Consiglio comunale, nel corso dell’ultima seduta della consiliatura avviata nel 2017, prima dello scioglimento e del ritorno alle urne di giugno.
Nelle sue comunicazioni, Bacci ha fatto il punto sui dieci anni da primo cittadino in scadenza, rivendicando l’attività amministrativa e tracciando un quadro che ha toccato vari campi, dal bilancio al sociale e ai lavori pubblici. In risposta, è stato il consigliere Pd Andrea Binci a richiamare l’attenzione sul tema San Carlo e qui Bacci è tornato a intervenire parlando di bando d’appalto a via in tempi brevi. «Sarà l’opera pubblica più costosa di questi anni, il Comune vi investirà oltre 2 milioni di euro di risorse proprie» ha detto Bacci. Un intervento da 8 milioni e 80mila euro, finanziati da fondi ministeriali, regionali e provinciali. Per Binci, però, «un’operazione di fatto lasciata, dopo che i governi regionali precedente all’attuale pure avevano messo a disposizione i fondi necessari, tutta da fare all’amministrazione comunale che verrà».
Per Bacci, la Jesi che esce dai dieci anni di amministrazione civica è una «città che è tornata a vivere, con un vero cambiamento dopo che per anni era rimasta avvitata su sé stessa. E che ora ha conti in ordine». Il primo ringraziamento, Bacci l’ha riservato, «al mio predecessore, Fabiano Belcecchi. Un sindaco che continuo a considerare perbene, vittima della partitocrazia. È grazie a lui che ho potuto entrare nelle istituzioni, quando mi ha chiamato a guidare ProgettoJesi che, lo dico con orgoglio, ha contribuito a ridurre di 15 milioni il debito comunale. È stato allora che ho preso consapevolezza del livello della politica cittadina dell’epoca e quando in seguito Daniele Massaccesi e Paolo Cingolani mi hanno chiesto di candidarmi a sindaco mi sono sentito in dovere di non tirarmi indietro».