JESI – «A breve la gara di appalto per l’abbattimento e la ricostruzione del ponte San Carlo. Il nostro quartiere per tutta la durata dei lavori sarà tagliato fuori dalla città. Non possiamo accettarlo. Vogliamo avere voce nelle scelte». Così, in una petizione dai 255 firmatari, il Comitato “Quartiere Minonna e dintorni” in merito all’intervento da oltre 8 milioni di euro che dovrà restituire un collegamento sicuro fra il rione e il centro città, dopo che il ponte sull’Esino è, da 4 anni, interdetto al traffico dei mezzi pesanti. Fra demolizione della vecchia e completamento della nuova struttura passeranno almeno 15-18 mesi.
La petizione è stata consegnata al sindaco Massimo Bacci e ai presidenti di Regione e Provincia, Francesco Acquaroli e Daniele Carnevali. «I nostri amministratori – scrivono i promotori e convengono i firmatari – a breve daranno il via alla gara di appalto per l’abbattimento e la ricostruzione del ponte San Carlo. Vogliamo avere voce nelle scelte così importanti sul nostro territorio, gli amministratori passano, le scelte restano».
Ricordano: «Il nostro quartiere per tutta la durata dei lavori sarà tagliato fuori dalla città, non avremo la possibilità di raggiungere a piedi il centro, con tutti i suoi servizi anche di prima necessità. Non possiamo accettarlo, dal momento che la nostra città si fregia del titolo di “città ciclabile” si poteva in questa circostanza valutare la possibilità di una passerella ciclopedonale stabile. Ci è stato detto che nel progetto del nuovo ponte verrà installata in entrambi i lati una pista ciclopedonale per tutta la lunghezza del ponte. Dal nostro punto di vista, da fruitori della via Minonna, riteniamo che non sia del tutto adeguata, dal momento che né prima né dopo il ponte e da qualsiasi parte lo si guardi, non ci sarà mai la possibilità di costruire una pista ciclabile viste le ridotte dimensioni sia della via Minonna sia della via Marconi».
Per i firmatari: «Guardando bene il nostro territorio, a nostro avviso si potrebbe realizzare una passerella ciclopedonale stabile collegando la via dell’Esino con la bretellina di via Minonna n.4, si potrebbe incrementare la mobilità sostenibile tra il nostro quartiere e il centro della città. Il futuro di un quartiere e delle periferie passa anche da collegamenti protetti da percorrere a piedi e in bici, tutte le città si stanno ormai attrezzando, questa è una importante occasione per dare una svolta almeno in questa parte della città, con qualcosa di veramente ecologico, un passaggio che taglierebbe fuori tutto il traffico del ponte San Carlo e ci farebbe stare relativamente tranquilli anche per tutto il tempo che occorrerà per la costruzione del nuovo ponte».
Aggiungono: «La passerella potrebbe essere collegata alla pista ciclabile Genga- Falconara. Noi potremmo fornire una di quelle strutture ricreative eco-compatibili con il nostro baretto dei giardini, la passerella farebbe da collegamento al percorso fluviale. Nel Manifesto di intenti che riguarda il Contratto di fiume dove Jesi è il Comune capofila, tra i vari punti, si fa riferimento alle “azioni di promozione della mobilità sostenibile, dovranno riguardare in particolare la mobilità lenta collegata all’uso della biciletta”. Realizzando una passerella stabile ciclopedonale sarebbe per tutto il percorso Genga- Falconara un valore aggiunto. Come ha sottolineato l’assessora Napolitano: “finalmente dopo anni possiamo restituire ai cittadini la possibilità di pedalare in sicurezza vicino al fiume”. Noi vorremmo pedalare in sicurezza anche per raggiungere il resto della città».