Jesi-Fabriano

Jesi, posti auto e verde all’ex Pinocchio

Il progetto elaborato dall'amministrazione Bacci prevede 120 mila euro di investimento. Risorse che, al momento, non sono disponibili. Se ne parla in consiglio comunale

JESI – Nuovi posti auto e una piccola area verde nei piazzali dell’ex scuola Pinocchio. Il progetto è inserito nel piano delle opere pubbliche, per un importo di 120 mila euro. L’intenzione è quella di riqualificare l’area, ma prima vanno trovate le risorse che, ad oggi, non ci sono. Tutto dipenderà dalla vendita degli immobili di proprietà pubblica messi sul mercato.

A tale proposito, Jesi in Comune ha presentato un’interrogazione, da discutere in consiglio comunale domani, 19 dicembre. «Nel mese di febbraio 2018 – ricorda il consigliere Samuele Animali – è stata demolita la vecchia scuola che verrà ricostruita in via Schweitzer. L’area di risulta doveva essere attrezzata a verde a servizio del quartiere, come da notizie diffuse all’epoca. Al momento, tuttavia, il luogo è rimasto sostanzialmente spoglio e la piccola statua di Pinocchio come la vasca sottostante appaiono abbandonate». Il movimento di minoranza vuole sapere, insomma, come e quando l’amministrazione intenda intervenire.

Il plesso scolastico demolito nel gennaio 2018 è stato infatti considerato poco sicuro a seguito di accurate verifiche effettuate nel 2015, dunque ben prima delle scosse del 2016, procedendo al conseguente trasferimento degli studenti nei locali del seminario vescovile di via Lotto. Si è quindi deciso di demolire l’immobile di viale Verdi, anche perché la riqualificazione sarebbe stata troppo onerosa. L’area di viale Verdi, viceversa, specificò l’amministrazione, sarà destinata a verde a servizio della scuola Collodi e del quartiere. È stata infatti ritenuta sia troppo piccola per ospitare una scuola moderna e dotata di tutti i servizi annessi, sia in posizione di criticità per la viabilità, già carica di traffico in quel tratto di viale Verdi per le presenza del liceo scientifico, della materna Sbriscia e, appunto, della Collodi.