STAFFOLO – Un teatro gremito, un momento di riflessione sulla situazione attuale legata alla pandemia e la commozione del ricordo per quel “medico del mondo” che ha sacrificato la sua vita per scoprire e isolare il virus della Sars. Eccolo il “Premio Città di Staffolo”, ventesima edizione, che questa mattina (23 ottobre) al teatro Cotini, nel cuore del paese, ha voluto premiare l’Associazione Italiana Carlo Urbani-Aicu che porta avanti il nome e la missione del grande medico eroe di Castelplanio.
Il Premio Città di Staffolo all’Associazione Italiana Carlo Urbani-Aicu
Il Premio Città di Staffolo, istituito nel 2001 con il patrocinio della Regione Marche, promosso dal Comune con la collaborazione della Pro loco, viene assegnato a chi contribuisce a promuovere e valorizzare l’immagine della Regione Marche attraverso il proprio operato nel campo artistico, culturale e delle attività in genere. Il premiato riceve il conferimento “simbolico” della Chiave della città. Un gesto di fiducia e di riconoscimento per il lustro apportato non soltanto al nostro Paese, ma all’intera Regione Marche. Nessuno meglio di Carlo Urbani poteva meritarlo. «Questa per noi è anche una ripartenza dopo la pandemia – dice il sindaco Sauro Ragni – sono felice di conferire questo premio all’Aicu nel ricordo di Carlo Urbani. L’Aicu ci lega al comune di Castelplanio, città dove la Regione Marche ha posto in essere un intervento cospicuo per la collettività, mettendo a disposizione fondi per ristrutturare una parte della scuola adibita a museo, un museo vivo per la città e per tenere viva la memoria di Carlo Urbani, ma anche un modo per fare attrazione turistica verso i nostri paesi collinari».
Carlo Urbani, il Medico del Mondo
Alla presenza della signora Giuliana Chiorrini (moglie di Carlo Urbani e membro di A.I.C.U.), del figlio Luca (in collegamento dalla Repubblica Democratica del Congo), del consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo, del vice presidente della Provincia di Ancona Andrea Storoni e dei sindaci Sauro Ragni (Staffolo) e Fabio Badiali (Castelplanio) si è puntata l’attenzione sulla figura di Carlo Urbani, ribattezzato “Medico del Mondo” che ha ritirato il Premio Nobel per la Pace in rappresentanza di Medici senza Frontiere. Gli è stato riconosciuto un posto tra i “Giusti dell’Umanità” e recentemente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza “Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia”. Un uomo di grande levatura Carlo, che è partito con la sua famiglia e un bagaglio di forza e coraggio per mettere a disposizione del prossimo, degli ultimi, l’amore per ciò che faceva. Non un lavoro, ma una missione che gli costò la vita il 29 marzo 2003. Un esempio di vita per tutti che l’Associazione A.I.C.U, la moglie Giuliana, i figli Tommaso e Luca continuano a promuovere e a sostenere portando avanti la sua eredità e onorando quotidianamente il suo ricordo.
Alla premiazione si è affiancato il dibattito, cui hanno preso parte Maria Grazia Ombrosi (infermiera che ha a lungo lavorato nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Macerata dove ha conosciuto e collaborato con Carlo Urbani, partecipando anche ad alcune delle sue missioni all’estero), Lucia Toccafondo (assessore per il Comune di Staffolo), Sauro Ragni (Sindaco di Staffolo)e Fabio Badiali (Sindaco del Comune di Castelplanio, ente patrocinante di questa edizione del Premio). «Un tema tremendamente attuale che già ci trova cambiati un po’ – spiega l’assessore Lucia Toccafondo – vi chiedo di aprire il cuore e la mente per entrare nel vivo dei tanti momenti di questa giornata, che ci permetteranno di conoscere meglio questa grande persona, la figura di Carlo Urbani, come medico e come uomo, e tutte le persone che lo hanno accompagnato durante il suo viaggio».
Ha portato la sua testimonianza anche il giornalista Vincenzo Varagona, autore del libro “Il medico della Sars – Carlo Urbani raccontato da quanti lo hanno conosciuto”.
«Sono momenti un po’ particolari – dice Giuliana Chiorrini – è per me un’emozione partecipare a questi eventi. Siamo grati al Comune per la delicatezza avuta nel promuovere la figura di Carlo per l’assegnazione di questo premio, questo pensiero aiuta noi e la comunità a tenere viva la memoria di Carlo e i suoi insegnamenti e un’eredità che non possono scomparire. La testimonianza di Carlo è stata decisiva per ridurre un danno che 18 anni fa rischiava di trasformarsi in catastrofe. I problemi, gli ostacoli che Carlo, 18 anni fa, ha incontrato per far passare le sue convinzioni sulla pandemia, sono rimasti anche oggi. Infatti non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo chiederci cosa ci abbia lasciato questa esperienza, come siamo cambiati? Cerchiamo di metterci a disposizione degli altri, esperienza che arricchisce facendo stare meglio tutta la comunità, perché dalle difficoltà si esce solo tutti insieme. A voi ragazzi auguro di vivere nel bene, in quel bene di chi è al servizio dei più deboli». In collegamento web, Luca Urbani, ha portato la sua testimonianza: «Un riconoscimento che ci dà molto onore, sono fiero di essere figlio di Carlo Urbani. Anni fa avevo paura che il suo ricordo con gli anni sarebbe andato scemando, invece questo premio mi fa capire che il suo ricordo è ancora molto vivo. Grazie ai suoi messaggi possiamo creare una società, un futuro migliore per coloro che non si trovano nelle nostre stesse condizioni. Grazie a mio padre, al suo lavoro, alla sua insistenza e alla sua opera di convincimento dei governi, sono state chiuse in tempo le frontiere evitando il propagarsi della malattia».
Ha moderato l’incontro Giancarlo Brecciaroli, presidente della Commissione Premio Città di Staffolo. Nell’albo dei premiati, oltre all’Aicu, compaiono anche Enzo Cucchi, Valeria Moriconi, Walter Piacesi, Marco Poeta, Walter Valentini, Arnaldo Pomodoro, Oscar Piattella, Eliseo Mattiacci, Mario Sasso, Maurizio Galimberti, Roberto Stelluti, Bruno D’Arcevia, Concetto Pozzati, Tino Stefano, Iginio Straffi, Teatro Giovani – Teatro Pirata, Giulio Vesprini, Aldo Grassini e Daniela Bottegoni, Francesca Faedi. In questo progetto sono stati coinvolti i ragazzi della Scuola Secondaria di I grado di Staffolo attraverso ricerche e attività didattiche, che hanno partecipato alla giornata.