Jesi-Fabriano

Jesi, mancano polistirolo e acciaio: nuova scuola Lorenzini pronta non prima del 2024

Caro prezzi e materie prime introvabili in edilizia: come per la Borsellino proroga, di sette mesi, concessa dal Comune all'appaltatore, che ne aveva chiesti nove

Il cantiere della nuova Lorenzini

JESI – Dopo la Borsellino, anche la nuova Lorenzini: fine dei lavori fissata non più a settembre del 2023 ma ad aprile del 2024, in conseguenza della proroga di sette mesi concessa dall’amministrazione su richiesta dell’appaltatore. Motivazioni, le difficoltà nel reperimento dei materiali per l’edilizia, in particolare polistirolo e acciaio, e l’aumento – «incontrollabile» ha affermato l’impresa – dei prezzi.

I lavori per la nuova Lorenzini che sta sorgendo in via Schweitzer sono stati affidati ad una ditta di Torino per un importo di 3,6 milioni di euro e sono iniziati nel marzo del 2021, con obiettivo la conclusione a settembre del prossimo anno. La vecchia Lorenzini – in viale Verdi- è stata abbandonata nel 2014, a seguito dei risultati delle verifiche sulla vulnerabilità sismica, e successivamente demolita. La nuova scuola sarà composta da quattro corpi e ospiterà su due piani 15 aule normali, per 5 sezioni e 420 alunni.

L’appaltatore ha un mese fa avanzato una richiesta di proroga del termine di ultimazione dei lavori di addirittura nove mesi. Nella nota, riferiscono gli uffici, la ditta fa riferimento a «problematiche, benché in attenuazione, conseguenti alla recentissima pandemia da Covid-19, nonché allo stravolgimento delle condizioni generali di mercato provocato dal conflitto russo-ucraino, da cui sono scaturite soprattutto le difficoltà di reperimento di materiali nonché dei trasporti, oltre naturalmente all’incontrollabile aumento dei prezzi». E ancora, «la nota dell’impresa evidenzia in particolare la difficile reperibilità di taluni prodotti fondamentali nel campo della prefabbricazione, quali il polistirolo e lo stesso acciaio di armatura che ha conseguentemente comportato cospicui ritardi nella consegna della palestra prefabbricata a sua volta ritardando l’esecuzione dei corpi di fabbrica relativi al 3° stralcio in quanto, per ragioni di accessibilità all’area di cantiere, questi dovevano essere realizzati successivamente il montaggio del prefabbricato».

Il direttore dei lavori ha ritenuto «le motivazioni addotte dall’imprese plausibili e meritevoli di considerazione per cui la proroga può essere accordata». Tuttavia, dato che «l’allungamento delle tempistiche di realizzazione dell’immobile comporta di conseguenza un allungamento del periodo di permanenza della scuola media Lorenzini in immobile non di proprietà comunale con conseguenti maggiori oneri per l’Amministrazione e ritenuto tra l’altro accoglibili i rilievi della direzione lavori in merito alla dilatazione dei tempi di presentazione della pratica sismica del prefabbricato, in capo all’appaltatore, al competente Servizio regionale (ex genio civile)», si  è optato per una proroga di 210 giorni, sette mesi, «non sia imputabile, in massima parte, a cause dipendenti dall’appaltatore».