JESI – Prime denunce in città per il mancato rispetto delle disposizioni governative per arginare il coronavirus. Sei le persone segnalate all’autorità giudiziaria dalla polizia locale coordinata dal comandante Cristian Lupidi. Per loro, non una semplice ammenda amministrativa, ma un procedimento penale per la violazione dell’art. 650 c.p.
Si tratta di quattro giovani che stavano tranquillamente distesi ad ascoltare musica ai giardini Sacco e Vanzetti nel centro storico, noncuranti del fatto che non è una giustificazione valida per uscire di casa, dell’esercente di un locale di pubblico esercizio trovato aperto e del conducente di un veicolo che non ha giustificato il carattere di lavoro, necessità o urgenza della sua circolazione in strada. La polizia locale opera con ben cinque distinte pattuglie giornaliere nell’intero territorio comunale, tutte impegnate nei servizi di competenza, con particolare riferimento alla circolazione stradale, al controllo dei parchi per evitare assembramenti di persone e al rispetto degli obblighi previsti per le attività produttive e pubblici esercizi.
«Restate a casa» è l’appello che il Comune rivolge, di nuovo, ai cittadini. C’è infatti chi non ha ben compreso la gravità della situazione. Proprio questa mattina, alcuni genitori hanno portato i propri figli ai giardini pubblici. Non bisogna uscire, se non per comprovate esigenze lavorative, stato di necessità e motivi di salute. Vale la pena ribadirlo. Per anziani e malati cronici, farmaci direttamente a domicilio senza doversi recare più in ambulatorio o farmacia. Maggiori info: https://bit.ly/2Wj2CxM
Lavoro sempre più impegnativo per l’ospedale Carlo Urbani. È stato attivato un reparto di 24 posti letto accorpando tutte le aree chirurgiche. In queste ore si sta attuando un secondo passaggio di acquisizione di 13 posti letto, ottenuti spostando la Cardiologia nell’area medica e l’Utic nella Stroke unit. Nei prossimi giorni sarà creato un terzo reparto con accorpamento di pneumologia e medicina, per 24 posti letto, di cui 12 di semintensiva. Jesi complessivamente metterà dunque a disposizione 71 posti letto, che si aggiungono ai 24 posti letto di post acuzie a Chiaravalle. Al momento, sono sette le persone in terapia intensiva in via Moro, e ulteriori 36 meno gravi nei reparti realizzati ad hoc.
Il Comune invita a fare acquisti una o due volte a settimana avendo cura di fare rifornimento per più giorni, anche per più famiglie (come nel caso di chi ha genitori anziani), considerato che i supermercati e i negozi di generi alimentari sono i luoghi dove oggettivamente si possono creare situazioni in cui le distanze interpersonali si riducono rispetto alle disposizioni previste dalle norme.