Jesi-Fabriano

Progetto Jesi in chiusura, al Comune gli ultimi beni. «Difficilmente vendibili, forse destinazione sociale per alcuni»

Nel complesso, ammonta a poco meno di 5 milioni di euro il valore di questa ultima quota di beni immobili rimasti invenduti. A fare il punto è stato il sindaco Massimo Bacci, già alla guida della società di cartolarizzazione

Il sindaco Massimo Bacci

JESI – Progetto Jesi si avvia alla chiusura e gli ultimi beni residui rimasti nella disponibilità della società di cartolarizzazione del patrimonio comunale rientrano in capo al Comune. La pratica è stata approvata dalla maggioranza – astenuti Pd e Jesi in Comune – nell’ultimo Consiglio. Nel complesso, ammonta a poco meno di 5 milioni di euro il valore di questa ultima quota di beni immobili rimasti invenduti.

È stato il sindaco Massimo Bacci, che Progetto Jesi l’aveva guidata dalla costituzione nel 2006 al 2011, prima di scegliere di candidarsi, a fare il punto: «In un periodo complessissimo, la società è riuscita a vendere oltre 20 milioni di immobili, una esperienza che a mio parere ha dato grandi risultati». Quanto ai beni che ora tornano al Comune, «si tratta per la gran parte di terreni agricoli e unità immobiliari non facilmente collocabili sul mercato. Per le aree edificabili di via Appennini, certamente entreranno in una prossima ipotesi di vendita. Alcune unità immobiliari, ipotizzo, potranno invece essere forse utilizzabili come alloggi di emergenza o comunque per una utilità sociale. Ci sono poi immobili di cui è difficile concretizzare la vendita se non ci è già riuscita, con un sistema molto più snello a disposizione, Progetto Jesi».

Ha infine ricordato Bacci: «La chiamata del 2006 su indicazione dell’allora sindaco Fabiano Belcecchi, nei confronti del quale ci tengo a evidenziare la stima che nutro. Grazie a Orietta Bolognini, dipendente comunale che ha seguito tutta la evoluzione della Progetto Jesi con grande spirito di abnegazione e professionalità. I beni che sono rientrati e rientrano, hanno subito in questi anni una svalutazione oggettiva anche del 40-50% rispetto al conferimento a Progetto Jesi nel 2006, quando risultavano iscritti all’attivo di bilancio comunale oltre quello che era il loro valore, poi equiparato a quello di mercato».

Rientrano al Comune dalla Progetto Jesi un’area edificabile Jesi in via Appennini Bassa di 9.802 mq dal valore di bilancio di 876.800 euro; quattro lotti residui in via Appennini Alta per un milione e 263 mila euro; un Fondo rustico ex Opera Pia Gobbi sito a Jesi in via dei Gobbi di 62.194 mq (420 mila). E poi un negozio e garage in via Carlo Urbani (117 mila), quattro negozi in Corso Matteotti dal valore fra i 246 mila e i 453 mila euro, terreni agricoli in via Piandelmedico (146 mila), via Coppi (247 mila), via dei Colli (82 mila), un terreno in via Roncaglia (83 mila). E poi fabbricati rurali fra via Macerata (67 mila) e Santa Maria Nuova (uno da 44 mila e un secondo da 140 mila), un’area urbana in via Agraria senza valore economico.

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