Jesi-Fabriano

Progetto Sprar, aderisce il Comune di Maiolati Spontini

Maiolati insieme ad altri 21 Comuni della Provincia di Ancona aderisce al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. L'assessora Bini: «Un limite di 21 persone per permettere una migliore integrazione nella comunità»

Uno scorcio di Maiolati Spontini
Uno scorcio di Maiolati Spontini

MAIOLATI SPONTINI – L’Amministrazione Comunale di Maiolati Spontini ha aderito insieme ad altri 21 Comuni della Provincia di Ancona allo Sprar, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati promosso e sostenuto dal Ministero dell’Interno.

Irene Bini
L’assessora di Maiolati Spontini Irene Bini

Gli enti locali per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo non determinando quindi costi vivi a carico del bilancio dei comuni. «Il tema dell’immigrazione rappresenta oggi e ancor più nel futuro, – spiega l’assessora Irene Bini – un fenomeno strutturale
della nostra società e che quindi come tale va governato. Il progetto Sprar coinvolge i Comuni nella gestione dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, evitando quelle imposizioni dall’alto che provocano tensioni nelle comunità e proprio per questo è previsto un limite certo agli arrivi».

Il progetto prevede un tetto massimo di arrivi, che per il territorio del comune di Maiolati Spontini è 21, migranti richiedenti asilo e rifugiati. Una cifra, questa, calibrata sul numero della popolazione residente e finalizzata a realizzare al meglio progetti di integrazione e di accoglienza. «Sono già stati individuati ed autorizzati due appartamenti – continua l’assessora – per consentire l’accoglienza, al momento, di un massimo di dieci
richiedenti asilo. Saranno distribuiti in un’abitazione a Moie e in un’altra nel capoluogo. A coordinare il progetto sarà l’Asp 9 mentre a gestire i diversi aspetti dell’accoglienza, che prevede anche inserimenti lavorativi e tirocini formativi, sarà la rete di cooperative che ha vinto l’appalto». L’Amministrazione sta intanto valutando alcune possibilità di inserimento «Ad esempio in attività pratiche legate all’organizzazione del Comune – continua Bini – come le piccole manutenzioni e il mantenimento dell’igiene urbana e del verde. Siamo certi che questo percorso aiuterà loro ad integrarsi e la cittadinanza ad accoglierli in maniera positiva e senza pregiudizi». Nel corso del periodo di accoglienza le persone vengono sostenute anche nell’apprendimento della lingua italiana, nell’accesso al sistema sanitario nazionale e appunto nell’inserimento al lavoro attraverso tirocini formativi e supporto alla ricerca di un’occupazione, con inserimenti in laboratori che permettono la socializzazione e un’apertura verso il contesto esterno.

Lo Sprar è un sistema che consente di gestire e controllare in maniera diretta ed efficace il processo di accoglienza e di integrazione di quelle famiglie, degli uomini, delle donne e
dei bambini che fuggono dalla guerra, che cercano una via di uscita da situazioni drammatiche di violenza davanti alle quali troppo spesso è più facile chiudere gli occhi. «Il nostro Comune si prepara ad accogliere i primi rifugiati tra qualche settimana, in due appartamenti al momento autorizzati, uno nel capoluogo a Maiolati e uno nella frazione di Moie. L’Amministrazione ha già provveduto a organizzare due incontri pubblici di presentazione del progetto, e ha annunciato altri incontri periodici di aggiornamento, volti a migliorare la conoscenza di questa realtà. All’interno del progetto – conclude l’assessora – sarà possibile per il Comune chiedere un contributo volontario ai ragazzi richiedenti asilo e, a seconda delle competenze, verranno valutate di volta in volta le modalità di collaborazione ad esempio nella manutenzione del verde pubblico o nel mantenimento del decoro urbano, o di un supporto più qualificato, opportunità questa che in un periodo infelice per i bilanci comunali, rappresenterebbe di certo un valido aiuto».