JESI – Su invito del presidente della Commissione consiliare permanente 2, Giancarlo Catani, ieri 4 aprile, nell’aula del Consiglio comunale, il direttore dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, ha fatto il punto sulla situazione dell’ospedale “Carlo Urbani”.
All’ordine del giorno la sanità cittadina, problema che ha suscitato, come era prevedibile, notevole interesse. Oltre ai consiglieri interessati erano presenti il vice sindaco Luca Butini, gli assessori Marialuisa Quaglieri e Paola Lenti, il presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, quello dell’Asp 9, Sergio Mosconi, la consigliera regionale Romina Pergolesi, il presidente della Croce Rossa, Francesco Bravi.
Uno dei nodi al pettine, ovviamente, il pronto soccorso, per il quale Bevilacqua ha annunciato un ampliamento di 250 mq entro il prossimo ottobre.
Gli spazi necessari saranno ricavati dalla demolizione di una scalinata laterale esterna di accesso all’ospedale, con relativo beneficio anche per un triage di più ampio respiro.
Uno sviluppo strutturale che andrà di pari passo con l’organizzazione interna, la quale punta a essere più agevole, anche perché sarà proprio quella a determinare il persistere o meno delle attuali criticità.
Al momento si è agito – ha rilevato Bevilacqua – con i Fast Track, vale a dire percorsi veloci che permettono di ridurre i tempi di attesa al pronto soccorso indirizzando il paziente direttamente nel reparto interessato, in questo caso Oculistica, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Radiologia – Ortopedia. Prevista anche l’osservazione temporanea in reparto per le specialità di Neurologia e Cardiologia. Inoltre, tra le soluzioni organizzative, anche l’istituzione della funzione di Bed Management, di supporto al pronto soccorso per la gestione dei pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero.
Dati alla mano, illustrati attraverso slide, nel 2017 la prestazioni del pronto soccorso sono state 27.837 – 120 in più rispetto all’anno precedente – delle quali 1.305 codici rossi, 10.470 gialli, 15.423 verdi, 639 bianchi.
Aumentano gli accessi, soprattutto di anziani con pluripatologie e si dilatano i tempi medi di trattamento nei casi più complessi a fronte di una diminuzione dei medici specialisti per la difficoltà di reclutamento degli stessi.
L’organico, infatti, per l’U.O. di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza prevede una dotazione di 13 dirigenti medici e di un direttore. La situazione attuale, invece, ne vede in attività 11 con un dirigente responsabile.
Il concorso per il direttore è stato già bandito, per gli altri si è in attesa del concorso pubblico di competenza regionale. Inoltre, bandito anche quello per direttore di Neurologia mentre sono in attesa quelli per Pediatria, Ortopedia, Ostetricia. Nessun passo in avanti, invece, per la questione Pneumologia – unità operativa semplice – già accorpata a Medicina Interna, per la quale «si punta a un plesso unico per tutta l’Area Vasta».