JESI – La tecnologia “invade” il centro storico di Jesi. Innovazione ambientale nella città vecchia per provare a rimuovere definitivamente i cassonetti della differenziata. A piazzale Sansovino, da fine 2019, è attiva un’isola ecologica smart che consente ad alcuni residenti selezionati di conferire i rifiuti utilizzando sacchetti con QR code e tessera di riconoscimento. Sperimentazione andata evidentemente a buon fine, considerando che l’amministrazione è pronta a investire circa 250 mila euro per acquistare 13 nuovi dispositivi da installare ovunque all’interno della cinta muraria, dove il “porta a porta” non è praticabile.
«Probabilmente sarà sufficiente una tessera personale – spiega l’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano -. Possiamo avvalerci di un finanziamento regionale, erogato attraverso l’Ata, ed entro il 2020 dobbiamo investire tali soldi, dunque acquisire materialmente le isole. Il nostro obiettivo è di arrivare alla tariffazione puntuale dei rifiuti: si paga, insomma, in base alla quantità che si conferisce. E intendiamo installarle il prossimo anno».
L’appalto prevede quattro isole grandi da installare in Piazza Spontini, in Largo Saponari e all’Arco Clementino, altre sette isole medie fra via Posterma, via delle Terme, via Francesco di Giorgio Martini, vicolo Amici, piazza Federico Conti, via Farri e Costa Mezzalancia e due piccole per piazza Nuova. Inoltre, la fornitura minima di rotoli di sacchetti dotati di sistema di identificazione per 1.400 utenze per 6 mesi: 72 mila sacchetti da 15 litri per l’organico, 39 mila per plastica e metalli e altro 39 mila per il secco residuo.
Non mancano i malumori. Diversi utenti, spiegano dal Comune, si sono rifiutati di utilizzare le isole “smart”, potendo ancora conferire i rifiuti nei cassonetti presenti in centro storico. Altri, invece, ne fanno una questione di impatto estetico dei dispositivi di conferimento. L’amministrazione, dal canto suo, sta cercando di individuare soluzioni «che consentano la tracciabilità del rifiuto conferito per una maggiore responsabilizzazione dell’utenza, soprattutto in quelle situazioni dove ancora risulta indispensabile ricorrere per la raccolta differenziata alle isole di prossimità e che comportano difficoltà nel mantenere il decoro urbano a causa di abbandono di rifiuti e di mancato ricorso alla differenziazione da parte delle utenze».
A ridosso del centro, esempio in via Sauro, si punterà sul “porta a porta”, come accade nel resto della città (campagna esclusa).