CUPRAMONTANA – Il discusso evento ci sarà, ma senza manifesti. Andrà in scena domani pomeriggio, ore 17.30, nella sala consiliare di Cupramontana. Relatrice, Mariarosa Milani. E tratterà la piaga della prostituzione, tematica che fa storcere il naso in paese. «La conferenza – si legge nella pagina Facebook istituzionale del Comune – è un percorso rigorosamente storico, antropologico e sociale che analizza il fenomeno a partire dai riti della fertilità, inerenti il culto della Dea Madre (dal Paleolitico all’Età del Bronzo), e prosegue attraverso i costumi dell’antica Grecia, la Roma dei Cesari, il Medioevo (citando alcuni scritti dei padri della chiesa), il rinascimento, fino alle riforme sanitarie adottate in materia nel periodo napoleonico, nel Regno d’Italia fino a giungere alla legge Merlin. Si conclude con l’ultima denuncia dell’Onu secondo la quale nel mondo ci sono ancora un numero impressionante di donne ridotte in schiavitù, d cui il 30% minorenni».
Vengono così affissi i manifesti per promuovere l’appuntamento (“Dalla prostituzione sacra…al marciapiede”), ma quella parola in bella vista – “prostituzione” – non convince alcuni cittadini. Che si indignano e lo fanno presente all’amministrazione comunale, in primis l’assessorato alla cultura. «Le locandine sono state persino messe sui tragitti che fanno i bambini per andare a scuola», tuona qualche genitore. E si corre ai ripari. «Il Manifesto dell’evento del 12 febbraio – scrive il Comune – è stato rimosso su indicazione della dott.ssa MariaRosa Milani per evitare fraintendimenti sulla natura e sul significato della conferenza». Che comunque si farà.