JESI – Dalle residenze socio-riabilitative della Vallesina gli utenti non possono uscire a causa della pandemia, ma continuano a diffondere in diretta streaming le loro “parole di salute” per gli ascoltatori sintonizzati sulle frequenze di Radio Senza Muri. «Dall’inizio della quarantena, ci siano scoperti fragili, bisognosi degli altri – spiegano gli organizzatori -. La radio ha evidenziato il bisogno di stabilire relazioni anche se isolati. È un punto di incontro per persone normalmente definite “aventi un disagio sociale” e persone che si usa definire “normali”, dove ciascuno può esprimere idee e sentimenti. La parola è terapeutica».
Nella web radio – comunitaria, resiliente, inclusiva e autogestita – sono speaker gli stessi pazienti e gli operatori, e tante persone assistite in appartamento. Tra loro, la Comunità Alloggio Soteria di via Tabano e l’Srr Servizio Residenziale Riabilitativo di via Contuzzi a Jesi, ma anche tante persone assistite in appartamento, collegate da varie regioni d’Italia. E poi ancora, partecipano la Libreria Indipendente Sabot, lo studio radiofonico centrale collocato presso il centro sociale TNT, l’associazione Ya Basta, e gli ospiti di turno, dai burattinai della Patagonia agli speaker di Radio La Colifata di Buenos Aires, fino a Marco Scarponi che nell’ultimo collegamento ha presentato i nuovi progetti della Fondazione intitolata al fratello Michele, il campione di ciclismo morto a Filottrano nel 2017.
Nella scaletta dell’ultima trasmissione c’era Fabrizio con il suo “Meteo della speranza”: all’ascoltatore che chiede «cosa devo fare con la mia tartaruga che è uscita dal letargo?», risponde «coprila, torna il freddo». Poi si balla sulle note dei Bandabardò, per un omaggio a Erriquez recentemente scomparso. Massimo il musicista canta con voce potente Volare di Modugno e una New York New York da incorniciare. Alberto declama la sua poesia ermetica. Collegato da Pomezia c’è Fox, autore di «un libro che parla di questo virusaccio che rende difficile la vita», che per l’occasione legge una sua poesia “Io canto”.
«Radio senza muri – spiega Susanna Ciummelli, speaker, organizzatrice di questa realtà e operatrice sociale in una comunità terapeutica – è nata nel 2012 a Jesi grazie all’associazione Ya Basta e al Centro Servizi Volontariato Marche, quale strumento di promozione del diritto alla salute. Il progetto, ispirato alla rivoluzione psichiatrica di Franco Basaglia, prende spunto da Radio La Colifata, prima radio al mondo nata dentro un manicomio, a Buenos Aires, e si collega al network nazionale delle Radio della Salute della Mente. Alla base del funzionamento c’è il dispositivo radiofonico gruppale (Drg), metodo di conduzione della trasmissione radiofonica assembleare in cui tutti possono partecipare».
Prima dell’era covid si trasmetteva da vari luoghi, dallo studio centrale collocato nell’ex palazzina Asur a Jesi in un locale del centro sociale Tnt, ma anche dal giardino della comunità alloggio Soteria, e da parchi e piazze cittadini. Ora invece il microfono passa virtualmente di mano in mano tra i vari conduttori collegati su piattaforma online da vari luoghi. Si va in onda ogni 15 giorni, di venerdì, con tanti ospiti e varietà di contenuti. La prossima trasmissione sarà venerdì 12 marzo dalle ore 17,30 alle ore 19.
«Dopo un periodo di riorganizzazione dettata dalle norme anti-contagio – prosegue Susanna – Radio Senza Muri ha ricominciato le sue dirette il 9 ottobre scorso all’interno del progetto “Riesco Marche Reti Inclusive e Solidali per la Comunità per l’emergenza covid-19″. Si è iniziato un nuovo modo di fare Radio senza muri, in questo particolare periodo: dopo un periodo di formazione tecnica, si è allestito uno studio radiofonico dove partecipano solo poche persone, mentre il collegamento online è organizzato tramite una piattaforma per riprodurre, con gli speaker dalle comunità e da casa, il Dispositivo radiofonico Gruppale che caratterizza la nostra esperienza radiofonica».