JESI – Un coltello puntato contro, poche parole di minaccia per far capire alla dottoressa chi comandava: una rapina a mano armata è stata messa a segno ieri pomeriggio verso le 15,45 alla Farmacia del Dottor Calcatelli, in via Puccini. Un’azione fulminea, durata una manciata di minuti. In azione due rapinatori, descritti – per quanto possibile – come uomini giovani, sui 30 anni, e dalla carnagione chiara. Avevano la mascherina e il cappuccio della felpa calato sul viso, uno dei due brandiva un coltello dalla lama lunga e stretta.
«Hanno atteso proprio il momento di calma, dato che la nostra farmacia osserva l’orario continuato per via delle tante richieste di tamponi – spiega il dottor Piero Maria Calcatelli – fino alle 15,45 c’era un via vai incredibile di persone. Evidentemente ci tenevano d’occhio…».
Infatti quando i banditi hanno fatto irruzione all’interno della farmacia c’erano solo una dottoressa e una cliente. Uno dei due banditi, con una felpa azzurra è rimasto sulla porta, per fare da “palo” e assicurarsi che la fotocellula della chiusura automatica non scattasse, lasciando quindi la porta aperta. Era semi nascosto dalle gondole espositive per cui le due donne lo hanno intravisto. L’altro, con una felpa grigia e il cappuccio calato sul volto, è andato dietro al bancone e ha raggiunto uno dei due ricevitori di cassa (sono posti alle estremità del lungo bancone).
Per fortuna, la dottoressa stava servendo la cliente dalla parte opposta del bancone. Il rapinatore ha velocemente manomesso il cassettino che non era ben chiuso e l’ha aperto arraffando il denaro. Ha preso solo banconote da 20, 10 e 5 euro, lasciando le monete. Un bottino magro, per la verità, dato il largo uso di pagamenti con bancomat. Era a circa due metri e mezzo dalle due donne. Per assicurarsi che non vi fossero intromissioni ha puntato il coltello contro la dottoressa: «Se ti muovi, ti ammazzo!» le ha gridato con voce ferma, senza tradire alcuna inflessione dialettale. Un’azione fulminea, durata pochi interminabili minuti. Le due donne non hanno reagito, il bandito ha preso i soldi e sono fuggiti a piedi. Forse all’esterno li attendeva una macchina.
«Per fortuna la mia collega e la cliente sono rimaste ferme e non hanno reagito – dice ancora il dottor Calcatelli – quindi nessuno si è fatto male. Non vale la pena rischiare, dico sempre ai miei colleghi di non reagire in questi casi, perché dei soldi non ci importa basta che nessuno resti ferito».
La dottoressa ha subito lanciato l’allarme al 112 e sul posto sono prontamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Jesi che hanno sentito le vittime per la ricostruzione dei fatti. Il dottor Calcatelli e i suoi colleghi hanno effettuato i conteggi, per la denuncia, ma il bottino sarebbe magro. «Neanche 200 euro – conferma il dottore – infatti per lo più la gente paga con bancomat o postepay, quindi di denaro contante ne circola ben poco». Purtroppo la farmacia non è dotata di telecamere di videosorveglianza e via Puccini è piuttosto isolata. «Comunque anche le telecamere sarebbero state poco utili, visto che i banditi erano a volto coperto e a malapena si vedeva il taglio degli occhi. La collega è riuscita solo a capire che si trattava di uomini con la carnagione chiara, comunque giovani».
I militari hanno effettuato i rilievi del caso e avviato le indagini, hanno perlustrato tutto il quartiere: anche se si sono allontanati a piedi, forse avevano una macchina posteggiata nelle vicinanze o con un complice a bordo che li attendeva a motore acceso. Una delle ipotesi è che i rapinatori avessero fatto un sopralluogo magari al mattino o nei giorni scorsi per studiare la disposizione del bancone, l’apertura delle porte e valutare il numero di farmacisti presenti al lavoro. «Può essere ma non ci abbiamo fatto caso, questi giorni è sempre pieno di gente», conclude il dottore che si dice fiducioso nell’operato dei militari dell’Arma.
Il precedente
Non è la prima volta che la Farmacia Calcatelli viene presa di mira dai rapinatori. Più di 10 anni fa, un bandito incapace e sfortunato aveva agito in solitaria, armato di taglierino. Aveva portato via 75 euro e al momento di darsi alla fuga, mentre stava facendo manovra in sella a un motorino, s’era trovato di fronte la volante del Commissariato. Lo spavento lo aveva indotto a una maldestra manovra di fuga, ma quella sgangherata rapina si era conclusa col suo arresto in flagranza.