JESI – Una partita di calcio femminile si trasforma in un caso nazionale segnando un’altra brutta pagina nella storia dello sport per eccellenza. Partita Vicenza-Jesina, match di Serie C disputata nel centro sportivo veneto di Tavernelle, domenica scorsa e terminata 2-1 in favore delle padrone di casa. In campo, al 38esimo minuto di gioco, delle schermaglie tra due giocatrici: Rafiat Folakemi Sule e la jesina Generali. E se quel momento di tensione terminerà con il cartellino rosso rifilato alla vicentina dal direttore di gara per comportamento scorretto, dagli spalti arrivano nitide e gelanti due frasi rivolte alla giocatrice vicentina: «bestia», «sei scura». Urla cariche di odio razziale all’indirizzo della giocatrice 22enne vicentina ma di origini nigeriane, sono state registrate in un video pubblicato da “sportvenetotv”: «Questi stessi “elementi” che seguono la squadra Jesina femminile sono sicuramente legati in qualche modo alla squadra, perché noi di sportvenetotv, che seguiamo anche il Venezia Calcio 1985 femminile, abbiamo visto gli stessi soggetti inveire il 5 giugno 2022 contro le giocatrici del Venezia, con la stessa tipologia di offese, in quella occasione si è arrivati anche alle mani in tribuna. La società Jesina prenda le distanze e li lasci a casa la domenica».
Un caos mediatico che ha travolto non solo la società leoncella, ma anche la stessa città di Jesi, tanto che è lo stesso sindaco a intervenire nella questione insieme al presidente leoncello Massimo Coltorti. Da parte loro, una presa di posizione netta: una condanna del gesto.
«La società Jesina Calcio Femminile unitamente a tutti i propri tesserati intende prendere le distanze nella maniera più assoluta e decisa da quanto verificatosi – si legge nella nota ufficiale della Jesina calcio – e in particolare dalle frasi deplorevoli che sarebbero state proferite nei confronti di una giocatrice del Vicenza da soggetti non facenti parte della nostra società e quanto mai lontani dai nostri valori morali. Esprimiamo quindi la nostra più totale solidarietà e vicinanza alla vostra giocatrice nella speranza che simili episodi non si verifichino più in futuro». Sottolinea ancora la presa di posizione della società il suo presidente, Massimo Coltorti: «Il nostro sodalizio è sempre stato sensibile a temi sociali e alla solidarietà – dice – ora corriamo il rischio di essere sanzionati dalla giustizia sportiva, per responsabilità oggettiva, sebbene chi si è reso protagonista di questo episodio da cui torniamo a prendere con decisione le distanze, non appartenga alla nostra dirigenza e abbia raggiunto Altavilla Vicentina con mezzi propri, non insieme al gruppo squadra».
Gli fa eco il sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Esprimo lo sdegno mio personale e di tutta la comunità di Jesi verso le gravi frasi a sfondo razzista pronunciate contro una giocatrice di colore della squadra veneta. I protagonisti di questo odioso comportamento non sono di Jesi purtuttavia la loro azione, per la inevitabile evidenza a livello nazionale, rischia di creare una pessima immagine per la nostra città che, viceversa, per storia, cultura e tradizione, si è sempre distinta per inclusione, solidarietà, rispetto. Che sia questa spiacevolissima vicenda di monito per riflettere seriamente sia sui valori dello sport che della convivenza civile e del rispetto di qualunque persona».
L’Aic ha espresso solidarietà nelle parole di Chiara Marchitelli responsabile e consigliera federale: «Non possiamo più tollerare episodi come questo. Piena solidarietà alla calciatrice con l’augurio che i responsabili di questo brutto gesto vengano presto individuati e allontanati dalle manifestazioni sportive».
Duro il j’accuse della presidentessa del Vicenza Erika Maran: «Cara signora – riferendosi alla donna che avrebbe urlato le frasi incriminate – se la nostra Raffi è bestia e scura, lo sono anche io, tutte noi del Vicenza lo siamo, e tutte noi del calcio italiano. Voi pagherete per questo». E in un secondo video, postato dopo tutte le reazioni del mondo sportivo e dopo un confronto con la Società Jesina calcio: «Desidero ringraziare tutti di cuore per la vicinanza dimostrata a me, alla società Vicenza calcio femminile e a Raffi. La vicinanza è arrivata da tante parti, inaspettata e molto apprezzata, soprattutto da chi ha subìto tutto ciò, la nostra Raffi». E aggiunge: «Raffi sta abbastanza bene e la cosa che mi ha riempito il cuore è che continua a dire che si sente molto amata dalla società e da tutte le persone che le stanno dando forza. Grazie al presidente della Jesina Calcio femminile per le dichiarazioni fatte e per avermi telefonato in più riprese. Ritengo che le tesserate non abbiano nessuna colpa nell’atto di razzismo contro Raffi, così come ritengo fuori da ogni tipo di accusa il presidente della Società Jesina calcio. Sarebbe bello che le due persone che hanno offeso Raffi mancandole di rispetto si facciano avanti, denunciando essi stessi quello che hanno pronunciato contro la nostra giocatrice, sarebbe il gol più bello per la nostra società e per il calcio in genere. Autodenunciatevi!».