Jesi-Fabriano

Recò, la manualità che diventa risorsa

Molto di più di un semplice laboratorio di sartoria, è una testimonianza di solidarietà che nasce nel quartiere di San Giuseppe e arriva fino in centro storico a Jesi

JESI – Un sogno cucito a colori che è riuscito a fare impresa. Taglio del nastro (anche questo fatto con stoffe recuperate, ndr) oggi pomeriggio al Chiostro Sant’Agostino per Recò, laboratorio di sartoria: abiti da donna e camicie da uomo realizzate recuperando stoffe altrimenti destiate al macero. Dietro alle macchine da cucire ci sono donne e uomini che grazie a questa realtà,  gestita dalla cooperativa sociale Odòs, vedono concreta una possibilità di inserimento lavorativo. Nato con il nome “Mani di Fata”, il progetto è della Caritas Diocesana.

«La Caritas non è un’impresa, cerca di promuovere una possibilità di inserimento lavorativo – ha detto Marco D’Aurizio presidente della Caritas Diocesana – Dobbiamo dare alle persone più svantaggiate un accompagnamento, come accaduto con un altro progetto, l’Orto del Sorriso, con tre persone che hanno trovato un impiego. Recò è iniziato quasi per gioco nel quartiere San Giuseppe».

Coordinatrice dell’iniziativa è Caterina Solustri, dipendente della cooperativa Odòs: «Siamo una famiglia numerosa, tanti amici ci hanno aiutato. Recò significa recuperare risorse, sia umane che materiali, ecosostenibilità e comunità. Per noi questo non è un traguardo ma un inizio». Nel laboratorio al Chiostro ci sono i prodotti in vendita e si effettuano piccole riparazioni, mentre il laboratorio sartoriale si trova nella zona industriale. Ha benedetto i locali il vescovo Gerardo Rocconi: «Soprattutto in questi tempi o entriamo in una logica di solidarietà o siamo perduti». «Siamo orgogliosi di aver contribuito al progetto con questi locali che sono adatti – ha detto il sindaco Massimo Bacci – Dobbiamo rafforzare i servizi alla persona tanto che abbiamo diviso in tre l’assessorato». Gli spazi in centro storico ospitano anche una mostra che racconta per immagini il quartiere di San Giuseppe: otto immagini per otto frasi che i fotografi del progetto Sanpeppecard hanno interpretato sulla base di frasi raccolte tra i residenti.