JESI – Massoni no, massoni sì, massoni a chi? E poi il valzer sulle dichiarazioni dei redditi e la polemica per l’assenza (con sostituzione da parte di Massimo Gianangeli) di Luca Bertini, candidato sindaco Cinque Stelle, dal confronto a sei degli aspiranti primo cittadino promosso da Cna, Confartigianato e Confcommercio. E’ questo quanto propone, a tre settimane e mezzo dal voto, la campagna elettorale.
Massimo Bacci (Jesinsieme, Insieme Civico, Patto per Jesi, Jesiamo) aveva invitato gli avversari a rendere pubblici i propri redditi, ricevendo in risposta da Bertini la richiesta, a lui e agli altri candidati, di chiarire la presenza o meno di iscritti alla massoneria nelle proprie file. «Mi fa piacere che i candidati sindaco abbiano accolto la mia richiesta di rendere noti i redditi- dice Bacci- come io ho fatto nel momento in cui mi sono candidato, cioè nel 2012, ben prima di diventare sindaco (per il quale è obbligatorio farlo): questo lo ripeto per quanti fingono di non ricordare. Non sapremo mai, fra l’altro, se li avremmo visti lo stesso questi numeri qualora non avessi sollecitato i candidati sindaco a pubblicarli. A differenza mia, però, essi non hanno indicato beni di proprietà, incarichi e fonti di reddito – che ricordo ancora di aver pubblicato ben prima dell’obbligo da sindaco – a conferma che forse il mio concetto di trasparenza è differente da quello che loro esaltano a parole. Invito anche il candidato del Movimento 5 Stelle a pubblicare i redditi, il suo e quelli di coloro che ai confronti pubblici si alternano, denotando a mio parere poca serietà nei confronti della città e del loro elettorato, che rispetto profondamente. Relativamente alla richiesta di chiarire se tra i componenti della maggioranza che mi ha sostenuto ci fossero affiliati alla massoneria, citata dal candidato “ufficiale” del Movimento 5 Stelle, gli ricordo che in una seduta del Consiglio comunale della passata consiliatura, su precisa richiesta del capogruppo Cinquestelle (attuale facente funzione di candidato a Sindaco), il dott. Carlo Mocchegiani, invitato in Consiglio comunale per illustrare pubblicamente l’attività della massoneria, dichiarò che nessuno dei consiglieri componenti il Consiglio comunale vi apparteneva. Suggerisco, pertanto, al candidato 5 Stelle, almeno per ciò che riguarda il sottoscritto e i componenti della scorsa maggioranza, a non sferrare attacchi, anche di tipo personale, privi di qualsiasi fondamento». Sui redditi Bacci (116 mila euro dichiarati di imponibile nel 2016) aveva detto: «La città ideale non si costruisce con idee che poi non possono avere le gambe. Bisogna fare in modo che le idee diventino progetti. E i progetti si trasformino in azioni concrete. Sento parlare in continuazione di trasparenza. Nel momento in cui mi sono candidato nel 2012, per prima cosa ho pubblicato la dichiarazione dei redditi, perché i miei concittadini devono sapere qual è la mia fonte di reddito, a quanto ammonta, quali sono le mie proprietà. Questo è un dovere di ogni amministratore pubblico. Essa è visionabile sul sito web del Comune di Jesi, da ben cinque anni è pubblica. Non credo che i candidati a sindaco abbiano fatto lo stesso, pur parlando spesso di trasparenza. Li invito ufficialmente a farlo. Ebbene, continuerò a gestire la città in questa maniera, con i fatti e non a parole, essendo corretto con tutti, guardando in faccia tutti, non promettendo nulla se non quello che è scritto nel programma di mandato»
Questa era stata la risposta di Bertini (Cinque Stelle): «La pubblicazione dei redditi per gli Amministratori è già un obbligo di legge quindi il fatto che il Sindaco Bacci dica che la sua è pubblicata sul sito del Comune è una ennesima “non notizia” con la quale, forse, tenta di distrarre il dibattito politico dalla situazione tutt’altro che florida in cui ci riconsegna la città dopo cinque anni di governo sedicente civico. Ci auguriamo che il sindaco uscente pubblichi anche i redditi delle sue eventuali proprietà e attività. Nessun problema da parte nostra a pubblicare la denuncia dei redditi che conferma solo che non campiamo con la politica…Ricordiamo che la Trasparenza amministrativa è un’altra cosa, come abbiamo fatto votare più volte in Consiglio comunale negli ultimi 5 anni e come puntualmente non è stato attuato da Bacci ed i suoi. O come quando gli chiedemmo di sapere se all’interno degli uffici o della sua compagine di maggioranza ci fossero iscritti alla Massoneria. A proposito, visto che allora non ci rispose, lo farà almeno oggi in campagna elettorale? E gli altri candidati ce lo dicono se hanno nei loro assembramenti (ops…pardon.. schieramenti) iscritti alla Massoneria? Per noi del M5S è obbligatorio non essere iscritti per potersi candidare…I paladini last minute della trasparenza rispondano anche a questo… I cittadini ringraziano!». Quanto alla assenza del candidato sindaco e alla sua sostituzione nel dibattito con le associazioni di categoria, il Movimento Cinque Stelle dice in un comunicato: «Incontri pubblici e dibattiti susseguono inesorabilmente e come sempre il M5S si distingue anche per il suo differente modo di fare politica, in cui prima di tutto contano le idee, le proposte ed il confronto partecipato con i cittadini. Per questo, prima ancora di presentare il candidato sindaco, abbiamo scelto di far conoscere alla gente il programma elaborato nel corso delle tantissime riunioni pubbliche ed aperte al contributo di tutti. La nostra campagna elettorale sarà come sempre improntata sul lavoro del gruppo, consentendo così agli jesini di conoscere la squadra che si propone a governare la città. Solo negli ultimi quattro giorni, si sono svolti tre confronti elettorali: presso la redazione del giornale Jesi e la sua Valle a sostenere le tesi del MoVimento è intervenuto Matteo Stronati, “storico” del M5S a Jesi e candidato nella lista che si propone in queste Amministrative: nell’incontro organizzato da Radio Incredibile a rappresentare le posizioni del MoVimento è intervenuto Luca Bertini, candidato sindaco del M5S; all’incontro organizzato da CNA, Confcommercio e Confartigianato è intervenuto Massimo Gianangeli, attuale capogruppo del M5S Jesi. La nostra forza, lo abbiamo sempre detto, è nel gruppo: le modalità e la scelta delle persone più adeguate per affrontare i confronti pubblici, le condotte politiche, il programma e gli impegni con la città vengono condivisi con i cittadini ed il gruppo. Il “cambiamento” che da sempre proponiamo inizia anche dal nuovo modo con cui vogliamo fare politica, basato sulla condivisione e sulla partecipazione dei cittadini, lontano dai vuoti personalismi e leaderismi che hanno portato il Paese, e anche la nostra città, in questa non più tollerabile situazione».
Osvaldo Pirani, candidato di Pd e Jesi Sostenibile, alle domande su massoneria e dichiarazione dei redditi risponde: «Tocca fare l’autocertificazione. Dunque: chi è Osvaldo Pirani a Jesi lo sanno tutti. Le informazioni importanti su di me, il mio curriculum, il percorso professionale e la mia dichiarazione dei redditi si possono trovare tranquillamente in rete. La mia fedina penale è linda, non appartengo ad alcuna associazione segreta, le motivazioni che mi hanno spinto ad impegnarmi per la mia città le ho più volte spiegate e sono fiero di poter dire che mi sono affacciato alla politica in età “matura”, proprio perché ormai la politica non mi serve più. Penso anche che in questa campagna elettorale sto dimostrando, al mio partito e alla città, che non sono capace di accettare vincoli e lacci di nessun tipo. Non avrei mai accettato di candidarmi a sindaco di Jesi se avessi anche solo il sospetto che qualche mia attività, presente o remota, possa costituire una minaccia alla mia libertà di agire. Sia essa l’appartenenza ad un qualsiasi tipo di associazione, di partito, di parrocchia o chissà che altro. E non esiterei a rimuovere qualsiasi ostacolo dovesse porsi tra me e questa libertà. Scusate se non partecipo alla caccia alle streghe e scusate se non mi incuriosisce il gossip». Inoltre, «Il mio stipendio è già da diversi anni pubblicato sul sito dell’Asur, come giusto che sia, dunque non ho alcuna difficoltà a dichiararlo. Il mio reddito lordo annuo è di 115mila euro dall’ospedale e 75mila euro dalla professione privata. Totale: circa 190mila. Dal Cud si evince che pago ogni anno circa 80mila euro di tasse. Detto questo, ritengo che siano ben altre le misure che un sindaco possa intraprendere per rendere più trasparente l’attività dell’Amministrazione. Ne cito alcune: facilitare l’accesso agli atti, rendicontare gli esiti dell’operato amministrativo e istituire l’Anagrafe di tutti coloro che ricoprono ruoli per il Comune».
Silvia Gregori, candidata Lega Nord, garantisce: «Posso dire con certezza che nessun esponente della Lega Nord appartiene alla Massoneria, tanto meno io. Non ho problemi a rispondere a questa domanda, anzi credo sia giusto far chiarezza per rispetto dei cittadini. Allo stesso modo ritengo che sia doveroso da parte dei candidati sindaco affrontare anche altri temi che toccano più da vicino la città: nessuno degli altri contendenti si é mai espresso finora con concretezza sull’immigrazione. Che succederebbe se, proprio come è avvenuto alla vicina Falconara, il Governo scegliesse Jesi come sede di un C.a.r.a. (Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo)? Fermo restando poi che la trasparenza del proprio operato di Sindaco non si evince dalla personale denuncia dei redditi, nel momento in cui dovessi ricoprire un qualsiasi incarico all’interno del Comune non avrei problemi a pubblicare il mio reddito».
Secondo Massimiliano Lucaboni (Libera Azione): «Vedo che la campagna elettorale continua ad occuparsi di tutto tranne dei reali problemi della città. Dopo la dichiarazione dei redditi chiesta da Bacci, arriva l’attestato anti massoneria di Bertini. Non sono massone non appartengo a nessuna associazione del tipo ma non ho nulla in contrario se qualcuno possa esservi iscritto, dormiente o meno. Evitiamo almeno noi inutili caccie alle streghe. Come ho detto a Palazzo dei Convegni, io non ho alcun problema riguardo il rendere pubblico il proprio reddito, tra l’altro ho detto quanto guadagno mensilmente (1.300 euro) senza alcun problema. Comunque ritengo che queste cose non sono utili ai fini di una campagna elettorale. Sono solo un modo morboso oggi molto presente nelle nostre società di entrare un po’ nella vita altrui quasi ce se ne possa impossessare. Comunque se anche questo deve entrare nello scontro politico elettorale, ben venga».
Risponde Samuele Animali (Jesi in comune, #Laboratorio Sinistra): «Bertini chiede se nelle liste presentate per le elezioni amministrative ci siano iscritti alla massoneria. Ottima domanda. Nelle nostre no di sicuro, c’era una precisa pregiudiziale che avevamo esplicitato già mesi fa nel manifesto che ha avviato il progetto Jesi in comune, da cui sono scaturiti i comitati e le due liste che mi appoggiano (Jesi in comune e #laboratoriosinistra). Effettivamente sono curioso di sapere degli altri. La massoneria non è fuori legge (lo sono soltanto le società segrete), ma preferirei sapere chiaramente se chi mi amministra risponde anche a fedeltà e vincoli di natura diversa da quelli propri degli incarichi pubblici». Prosegue Animali: «Il Sindaco Bacci, che si vanta di aver pubblicato le proprie dichiarazioni dei redditi, conferma di avere un’idea piuttosto limitata del concetto di trasparenza. Si fidi di uno del mestiere. Mi permetto breve e antipatica lezioncina per onorare professione attualmente svolta e ruoli pregressi, sperando di andare immune da errori. La pubblicazione dei redditi è obbligatoria (obbligatoria) per i Sindaci ex lettera f) dell’articolo 14 del Dlgs 33/2013. Serve come forma di prevenzione della corruzione e del conflitto d’interesse durante l’incarico. Quando uno non ricopre incarichi pubblici si risolve in una forma di voyeurismo da commercialista (a cui comunque mi sottopongo volentieri da libero cittadino: modello Unico 2016 già mostrato ai giornalisti e in corso di pubblicazione insieme al sito internet personale… che è, questo sì, in ritardo!). Campo molto più ampio quello del principio di trasparenza, formalmente introdotto dalla legge n. 15/2005 (ma già presente in nuce per esempio nella normativa sull’accesso) e sviluppato dalla legislazione successiva. Stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato e rendere conoscibile l’azione amministrativa. Si sostanzia in alcuni istituti giuridici tipici del diritto amministrativo. Tra gli altri: il responsabile del procedimento, gli uffici di relazione con il pubblico, l’accesso ai documenti, l’accesso civico, temi sui quali posso attestare per esperienza diretta e documentabile che il Comune di Jesi è assai carente. Inoltre, anche in senso lato, attraverso le forme di pubblicità e partecipazione (idem come sopra), attuate anche mediante strumenti elettronici, informatici e telematici. Il mio reddito da modello Unico 2016, l’ultimo disponibile (quadro RE rigo 21), al netto delle spese documentate, risulta pari ad euro 19.215,00».