Jesi-Fabriano

Relazioni tra uomini e donne, “Malati di Niente” incontra gli studenti jesini

L'incontro questa mattina nella sala San Francesco. I ragazzi delle classi quarte del Liceo Economico Sociale e quello delle Scienze Umane hanno preso parte all'iniziativa che ha visto la partecipazione dell'autore Francesco Stoppa

malati di niente

JESI – Studenti jesini a lezione nella sala San Francesco con gli appuntamenti della rassegna “Malati di niente” che ha proposto un incontro con Francesco Stoppa, autore del libro “La costola perduta. Le risorse del femminile e la costruzione dell’umano“.

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L’appuntamento con la rassegna Malati di niente a Jesi

L’appuntamento rientra nelle attività che vengono svolte con le scuole jesine. Questa mattina c’erano gli studenti delle classi quarte del Liceo economico sociale e del Liceo delle scienze umane ad interrogarsi sull’universo maschile e femminile, partendo dal libro di Stoppa e proseguendo sul tema della violenza di genere. Sul tavolo dei relatori, oltre all’autore del libro, c’erano Gilberto Maiolatesi coordinatore del servizio Sollievo e Massimo Mari direttore del dipartimento di salute mentale di Jesi. «Occuparsi di salute mentale significa occuparsi della complessità degli individui – ha detto Mari – Da vicino nessuno è normale».

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Francesco Stoppa e Gilberto Maiolatesi incontrano gli studenti jesini

Prezioso il lavoro svolto in classe nei giorni precedenti all’incontro di stamattina, volto ad approfondire le relazioni tra uomini e donne: «Le istituzioni sono i luoghi dove cresciamo e ci formiamo – ha proseguito Stoppa – La massificazione impedisce a molti uomini di riuscire ad avere a che fare con l’universo femminile: solo facendo i conti con noi stessi possiamo accettare l’altro. L’uomo crede di sapere chi è, la donna invece ha una dimensione più sfumata e crea la sua identità in maniera più complessa». Stoppa ha parlato proprio delle relazioni tra uomini e donne: «L’uomo è attratto e terrorizzato da questa complessità e, a volte, capita che voglia mettere una regola: è così che nasce la violenza maschile sulle donne. L’uomo nutre una profonda invidia perché teme di essere indebolito e contaminato dal suo lato femminile. Quando c’è violenza l’uomo crede di sapere cosa ci vuole per la donna: sopporta poco la libertà della compagna e cerca di soddisfare il proprio bisogno di possesso». Una lezione per gli studenti jesini che hanno avuto modo di riflettere sull’importanza di unire le diversità, comprenderle, accettarle.

Questa sera alle ore 18, l’appuntamento sarà replicato alla Biblioteca La Fornace di Moie. Dopo l’aperitivo, alle 21.30, i locali di Moie ospiteranno la proiezione del film “Sole, cuore, amore” di Daniele Vicari.