Jesi-Fabriano

Post-Covid, riaprono i centri diurni a Jesi e Vallesina

«Ripartono tra i primi nelle Marche» evidenzia il neo presidente dell’Azienda Servizi alla Persona Matteo Marasca. Estensione dell’apertura al sabato e ad agosto, più personale di assistenza e avviato lo screening attraverso tamponi

JESI – Riaprono da oggi, 13 luglio, i cinque centri diurni per disabili della Vallesina. «Ripartono tra i primi nelle Marche- evidenzia il neo presidente dell’Azienda Servizi alla Persona Matteo Marasca- i centri “De Coccio” e “Maschiamonte” di Jesi, “I Girasoli” di Filottrano, “Il Girasole” di Staffolo e “Una porta aperta” di Cingoli. Ospitano complessivamente 56 utenti».

I servizi coinvolti – Asp Ambito 9, Coos Marche (la cooperativa sociale che gestisce in appalto i centri diurni) e Umea Area Vasta 2 dell’Asur – hanno lavorato per dar seguito alle direttive previste dalla Regione Marche. Sono stati, infatti, approvati dall’unità operativa sociale e sanitaria i progetti di struttura riprogrammati sulla base del piano territoriale di riapertura, oltre che i nuovi progetti personalizzati di ciascun utente frequentante i centri diurni.

Matteo Marasca

Le principali novità che interessano la temporanea riorganizzazione dei centri riguardano l’estensione dell’apertura al sabato e l’incremento del personale di assistenza per supportare gli utenti nel rispetto del distanziamento fisico, nonché per garantire una puntuale sanificazione degli spazi. Anche il servizio trasporto verrà potenziato per far sì che all’interno dei mezzi venga mantenuta la distanza di sicurezza. Altra importante novità riguarda l’apertura dei centri diurni anche nel mese di agosto.

«Ha già preso avvio- rende noto Marasca– lo screening, attraverso i tamponi, per l’accertamento della positività/negatività da Covid-19 per gli utenti, gli operatori e gli addetti ai trasporti. Dal momento dell’apertura, gli utenti e gli operatori verranno quotidianamente sottoposti ad un triage/questionario che prevede anche la rilevazione della temperatura corporea. Ogni centro diurno verrà dotato di un quantitativo di dispositivi di protezione individuale tale da poter essere distribuito ad operatori ed utenti».

I costi unitari aggiuntivi di questa nuova organizzazione saranno assorbiti dall’Asp e dall’Asur Marche, ragion per cui non ci saranno aumenti e oneri ulteriori per le famiglie e i disabili accolti nei centri diurni. «È importante considerare come la suddetta organizzazione dei centri diurni abbia carattere di temporaneità, essendo finalizzata a garantire una riapertura graduale, cosi come disposto dalla normativa nazionale e regionale, che potrà cessare al venir meno della situazione di emergenza sanitaria».