JESI – Sarà di nuovo Matteo Montesi a occuparsi del chiosco dei giardini pubblici di Jesi. È lo “storico” gestore dello chalet di viale Cavallotti, infatti, ad essersi aggiudicato il relativo bando di gara. Erano rimasti in tre in corsa. Il contratto è di durata quinquennale e si concluderà nel 2024. Appena formalizzato l’esito dell’appalto, Montesi si è messo subito al lavoro per cercare di riaprire prima possibile. Burocrazia permettendo, il bar dell’area verde tornerà ad essere operativo a fine agosto.
Il concessionario avrà l’onere dei servizi di pulizia non solo dell’area del chiosco, ma anche di quella attrezzata a giochi per bambini, oltre ai bagni pubblici. Prevista inoltre la pulizia almeno una volta ogni bimestre della fontana ubicata all’interno del parco. Montesi si è addirittura offerto di coprire un’area più ampia rispetto a quanto richiesto dallo stesso appalto, garantendo ordine e decoro fino al monumento ai caduti. Sarà concessa – sempre da bando – la possibilità di organizzare iniziative di animazione ed eventi nel rispetto dei regolamenti comunali in materia di attività rumorose e di pubblico spettacolo: quelle rivolte a bambini, ragazzi ed anziani potranno essere svolte in orario mattutino o pomeridiano. Viceversa, manifestazioni ed eventi riconducibili al pubblico spettacolo potranno svolgersi solo, ed esclusivamente, se previamente autorizzati, fermo restando che palchi non dovranno essere montati sugli spazi verdi. Particolarmente apprezzato il programma elaborato da Matteo Montesi, che ha pianificato svariate iniziative per tutte le fasce di età (nei limiti delle restrizioni Covid) e potrà contare, come al solito, sul supporto prezioso del papà Amleto e della mamma Franchina Sassi (sua socia), oltre che dei ragazzi che assumerà per la stagione.
«Dopo tanta attesa e sofferenza, sono veramente molto felice di apprendere questa bellissima notizia – dice Montesi -. Il blocco dell’apertura a causa della diatriba tra il Comune e l’ex proprietaria del chiosco, nata già dallo scorso anno quando eravamo in procinto di aprire, era stato davvero un brutto colpo per me e la mia famiglia. Ora ricominceremo questa nuova avventura con rinnovato entusiasmo e passione. Non vedo l’ora di poter riaprire le finestre del chiosco e “riabbracciare” tutti. Ci vediamo presto allo sBARello!».
Lo chalet era stato chiuso dall’amministrazione Bacci dopo aver riscontrato che il canone di concessione non era mai stato pagato dai proprietari, che hanno trovato un accordo con il Comune per cedere il manufatto (costo 30 mila euro).