FABRIANO – I sindacati di categoria del Gruppo Fedrigoni chiedono ulteriori sforzi all’azienda per arrivare a soluzioni di occupazione stabili. Questo in estrema sintesi il pensiero dei segretari territoriali Carlo Cimmino (Slc-Cgil), Alessandro Gay (Fistel-Cisl), Valerio Monti (Uilcom-Uil) e Paolo Pierantoni (Ugl-Chimici), a seguito dell’incontro di ieri pomeriggio 27 marzo, in video conferenza, convocato dall’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, con il Gruppo Fedrigoni e, per l’appunto, le parti sociali, per fare il punto sull’accordo sottoscritto lo scorso dicembre nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy a seguito della chiusura della società Giano, azienda attiva nel ramo delle carte per ufficio. Ad oggi, dopo tre mesi dalla firma, come ha presentato l’azienda, i numeri dicono: da 173 lavoratori coinvolti, si è passati a 166 a seguito di 7 dimissioni. Di questi 166, a fine dicembre ne sono stati ricollocati 82, a gennaio 30 e a febbraio 17. Di tutti questi lavoratori la maggior parte è stata ricollocata stabilmente e in maniera permanente sul territorio; circa 50 sono collocati spostandosi in maniera temporanea sul territorio. Restano 30 unità in cassa integrazione e sei in congedo permanente o congedo. Per la Fedrigoni si tratta di un lavoro che ancora non è compiuto ma che consente di guardare con un filo di ottimismo alla situazione attuale grazie al lavoro che è stato fatto, soprattutto dal team locale e anche in collaborazione con sindacati.
La dichiarazione
«Pur riconoscendo gli sforzi compiuti, abbiamo evidenziato le criticità ancora presenti nel percorso di ricollocazione, sottolineando la necessità di mantenere alta l’attenzione affinché vengano rispettati tutti gli impegni assunti», la posizione dei sindacati espressa in modo unitario. «È essenziale garantire soluzioni occupazionali stabili e non precarie per tutti i lavoratori coinvolti. Riteniamo fondamentale proseguire il confronto con l’azienda e con le istituzioni per monitorare costantemente l’andamento dell’accordo e assicurare che nessun lavoratore venga lasciato indietro», si conclude la nota, ribadendo di essere «a disposizione per ogni ulteriore aggiornamento» per «seguire con attenzione l’evolversi della situazione».