JESI – Cinquecento borracce e una “mappa” della quindicina di fontanelle d’acqua pubblica locali ma che comprende anche circa venti esercizi aderenti all’iniziativa dell’associazione “Jesi Città da Vivere”. E poi i propri ricordi legati all’acqua pubblica da riscoprire e affidare alla memoria collettiva e l’obiettivo di ridurre, è proprio il caso di dire “alla fonte”, la produzione di rifiuti di plastica. Sono gli ingredienti del progetto “L’acqua non va per l’insù”, promosso da Ata Rifiuti Ato2-Ancona, con il sostegno di Viva Servizi, e in collaborazione con Comune di Jesi e appunto associazione Jesi Città da Vivere.
A presentare l’iniziativa in Comune, l’assessore all’ambiente Alessandro Tesei, il direttore Massimiliano Cenerini e Matteo Giantomassi di ATA Rifiuti Ato 2 Ancona, il direttore generale di Viva Servizi, Moreno Clementi e poi Riccardo Staffolani, Marco Tombini e Lorenzo Rosini per Jesi Città da Vivere.
Le 500 borracce del progetto saranno a disposizione di chi ne farà richiesta negli esercizi commerciali coinvolti: per averne una, basta lasciare un proprio ricordo legato a una delle fontanelle della città in quello che ne diverrà il “diario d’acqua”. La borraccia poi, evitando uso e dispersione delle bottiglie di plastica, potrà essere riempita presso le stesse fontanelle pubbliche o nella rete dei locali aderenti. In quest’ultimo caso gratis da rubinetto o al costo di 50 centesimi se si tratta di acqua purificata. Inquadrando il QrCode legato all’iniziativa e presente sulla borraccia e nei locali, si accede alla mappatura dei punti dove “rifornirsi”, che siano fontanelle o locali. A curare la strategia di comunicazione del progetto, la Premiata Fonderia Creativa.
«Minor produzione di rifiuti, consumo d’acqua sostenibile, minore spesa: sono i vantaggi legati al progetto – dice l’assessore Tesei – peraltro a poter essere riempite saranno naturalmente non solo le borracce distribuite col progetto ma tutte quelle che ormai molti di noi hanno ma non sempre si riesce e ricaricare in giro. Una iniziativa con cui si lavora sulla consapevolezza dei cittadini, speriamo possa estendersi anche ad altri Comuni».
Per Cenerini, Ata: «Un progetto che punta sulla prevenzione della produzione di rifiuti, in una fase speciale che è quella che sul territorio, nel 2023, vedrà partire l’esperienza del gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti. Una iniziativa da far evolvere». Ricorda Clementi, Viva Servizi: «L’acqua pubblica, l’acqua del rubinetto, è buona e più controllata delle altre. Una iniziativa di questo tipo costruisce anche un senso di comunità e identità».
Jesi Città da Vivere aveva già lanciato negli anni scorsi, con ATA rifiuti e Comune , “Bevi a rendere” – per sostituire l’usa e getta in plastica con bicchieri lavabili – e i brick per l’acqua in tetrapack di “Jesi scoperta Pura”, con contenitori di cartone riciclato con le stampe dei luoghi d’arte di Jesi, per sostituire le bottiglie in plastica usa e getta da mezzo litro e per far scoprire ai turisti e agli stessi jesini le bellezze cittadine. «Temi ai quali sin dalla nascita dell’associazione due anni e mezzo fa siamo stati sensibili – rileva Tombini – nell’ottica di una città sempre più attrattiva».